preview for L'intervista a Madame nel #CosmoVillage #TheReelMe

Unapologetic è una parola difficile da tradurre in italiano. Vuol dire “chi non è dispiaciuto di quel che ha fatto, nonostante le altre persone ritengano che dovrebbe esserlo”. Ed è perfetta per Madame, Francesca Calearo, 19 anni, ragazza d’oro della musica italiana (è in uscita Marea, candidato a essere un tormentone estivo, mentre il suo primo album Madame è disco d’oro): lo capisco mentre la intervisto nel giardino di un albergo milanese. Parliamo, lei fuma mille sigarette mentre gli incisivi sporgenti che spuntano dalle labbra la fanno sembrare ancora più giovane, e infila una dietro l’altra cose totalmente non politically correct sul porno, sul femminismo, sul bullismo, sul sesso. Dice anche che le continue domande sul suo essere fluida, musicalmente e sessualmente, hanno davvero rotto: «Non me ne frega un cazzo di definirmi. Maschio, femmina, etero, omo… A volte guardo solo le ragazze, e a volte solo i ragazzi. Non so cosa voglia dire. E poi come fai a raccontare l’amore per un uomo se non ne hai mai amato uno? E per una donna? Stessa cosa. Cosa c’è di difficile da capire», dice Francesca.

Non me ne frega un cazzo di definirmi. Maschio, femmina, etero, omo…
madame in cover cosmopolitanpinterest
cosmopolitan
Madame in total look Dior sulla cover del numero di giugno/luglio di Cosmopolitan

Tu a 16 anni hai scritto Anna perché eri innamorata della tua prof di italiano.

«L’ho fatto per farmi notare da lei».

È diventata una hit. Che ha detto?

«“Bella”, le è piaciuta. Tutto qua».

Ci sei rimasta male?

«Non sono più innamorata. Pazzesco come i tuoi bisogni trasformino le cose. Vedevo bella una signora di 60 anni».

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Il 75% delle donne ha un orgasmo durante il rapporto solo se stimola anche il clitoride, eppure la tua Clito (“La vita mi fa “click” sul clito, Sa che godo quando preme il dito”) ha fatto scandalo.

«Capito? Siamo all’abc. Ma le donne non sono solo madri da troppo poco tempo. Il sesso va normalizzato, perché condiziona la personalità. C’è chi ha un istinto più di sottomissione e chi invece più di attacco».

Tu cosa preferisci?

«Dipende da chi ho davanti, ho avuto istinti di tremenda sottomissione e poi di superiorità totale. Ora sento di aver bisogno di una donna madre come compagna. Ma in fondo ho solo 19 anni anni, ci sono tante esperienze che ancora vorrei fare».

Tipo il bondage?

«Tipo. Da quando me l’hanno spiegato ci penso spesso. È un po’ come tornare nel grembo materno e farsi cullare dall’oceano, senza neppure la responsabilità del peso del tuo corpo. Sei totalmente in mano a un’altra persona. È un atto d’amore meraviglioso».

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Emanuele Ferrari
Madame in Des Phemmes nel servizio in esclusiva per Cosmopolitan



Hai cominciato a guardare il porno a 8 anni.

«Sì, ho imparato un sacco di cose. E ho iniziato a masturbarmi a 3».

Una cosa comunissima nei bambini…

«Eppure quando lo dico io tirano fuori gli occhi».

Quando hai avuto il primo rapporto?

«Non l’ho mai avuto».

Seriamente.

«Il rapporto sessuale come lo voglio io, con l’ingrediente segreto dell’amore, non l’ho mai avuto».

E l’altro, il semplice sesso? «A 15 il primo rapporto sessuale. Quello in cui ho perso la verginità, per intenderci [...] Ho anche avuto una strana relazione con un uomo più grande di me. Uno che non sta a posto mentalmente. Comunque io avevo bisogno di lui, lui era preso, così ho finto per tutto il tempo, mentre lui mi manipolava. Però ho imparato che se fai una cosa che non vuoi fare, alla fine ci vai di mezzo tu, non gli altri».

È successo altre volte? «A 11 anni facevo sesso orale per farmi invitare alle feste. Era un modo per farmi accettare. Poi è iniziato il bullismo [...] mi lavavo poco. Mi prendevano in giro in continuazione, era atroce. Mi rompevano la cartella. Ma mi è servito».


Vorrei provare il bondage. Un atto d'amore meraviglioso
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Si è molto parlato del cat calling in questi ultimi mesi. Che ne pensi?

«Da femminista dico che le molestie sessuali possono essere fatte da chiunque a chiunque, non solo alle donne. E poi se a urlarti qualcosa da lontano è un 60enne, che ti fa, che gli vuoi dire poveretto: ormai muore così, con quell’idea lì».

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Fibra, Marracash, Gué: hai lavorato con i più importanti rapper, tutti maschi più grandi di te. Com’è?

«All’inizio ero emozionata. Poi ci fai l’abitudine. Io e la mia manager Paola Zukar scherziamo, diciamo che nel mio ambiente c’è il complesso del semidio».

Tu ce l’hai?

«Certo, ce l’ho anche io. Mi vedo da fuori e sorrido di me. Poi a volte mi dico: “Eccheccazzo, però è oggettivo, dai”.

Ti sei appena data del piccolo genio? «De André diceva che la genialità è il sapere prima di conoscere. A volte ho delle intuizioni che non so da dove mi arrivano. Quando scrivo è come se fossi in trance. Madame scrive e spacca. Francesca canta e soffre, ‘sta stronza».

L'intervista integrale a Madame ti aspetta in edicola insieme al numero di giugno e luglio 2021 di Cosmopolitan ❤️ ❤️ ❤️