Cara Giada,

Sono una studentessa di ingegneria al terzo anno di corso e continuo a innamorarmi di uomini più grandi di me e, soprattutto, in carriera. Sono attratta da loro perché mi sono sempre considerata più matura della mia età e mi piace l'idea di avere un partner dal quale possa imparare qualcosa. Ma come potrai immaginare il rischio mansplaining è sempre dietro l'angolo e queste relazioni finiscono ogni santissima volta perché mi sento soffocare da questi spiegoni non richiesti che mi vengono dati solo in quanto "giovane donna" (insieme ad atteggiamenti abusivi di varia natura giustificati sempre dalla mia giovane età). Anzi direi "giovane donnessa" (LOL). Come faccio a uscire da questo circolo tossico e vizioso che ormai dura da anni?

Grazie per il tuo aiuto che so sarà prezioso


Tua Giorgia

lana del reypinterest
Pinterest
Lana Del Rey e la secolarizzazione della Daddy Issue nella musica pop.

Cara Giorgia,

Innanzitutto ti direi di "decolpevolizzarti". L'idea che sia un uomo a salvarci è davvero secolarizzata; pensiamo solo al principe azzurro sul cavallo bianco o al Mr. Big di Sex & the City in limousine. Tutti i nostri idoli sono stati uomini, bianchi, eterosessuali e di mezza età; gli stessi programmi scolastici sono sublimati di uomini che fanno cose; mentre le donne nel 90% dei casi sono delle belle muse o delle belle vittime sempre iper-sessualizzate. L'industria culturale produce solo Daddy Issue. Ci stavo pensando in questi giorni, guardando il red carpet della Mostra del Cinema di Venezia; composto per la stragrande maggioranza di registi cinquantenni e attrici ventenni. Nella nostra "logica dell'attrazione" non facciamo nient'altro che riverberare questo pattern squilibrato e che non corrisponde più allo Zeitgeist. Capire questo gender gap e la sua istituzionalizzazione è il primo step per disintossicarsi.

Ci stavo pensando in questi giorni, guardando il Red Carpet della Mostra del Cinema di Venezia; composto per la stragrande maggioranza di registi cinquantenni e attrici ventenni. Nella nostra "logica dell'attrazione" non facciamo nient'altro che riverberare questo pattern squilibrato e che non corrisponde più allo Zeitgeist.

Ne è un esempio lampante anche la Lady Diana di Pablo Larraìn, il cui film Spencer è in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia; mi chiedo: perché le biografie di donne disfunzionali devono essere raccontate da uomini? E perché raccontare ancora la storia di Lady Diana nell'epoca del femminismo della quarta ondata? Il film è stato visto da alcuni critiche e critici come femminista solo perché lei si masturba e parla con il fantasma di Anna Bolena nel bosco; ma io mi chiedo, ancora, non sarebbe più femminista fare dirigere a una regista donna un film sul Principe Carlo ribaltando (finalmente!!!) questo paradigma voyeurista? Chiuderei parafrasando una battuta di Woody Allen (mia personale Daddy Issue da quando ho scoperto la comicità; e no, non ancora totalmente superata, ahimè!): Bernardo Bertolucci è morto. Lady Diana è morta. E io, ancora, non mi sento molto bene.


Un bacio postmoderno

Tua Giadessa

venice, italy   september 03 director pablo larraín and kristen stewart attend the red carpet of the movie spencer during the 78th venice international film festival on september 03, 2021 in venice, italy photo by franco origliagetty imagespinterest
Franco Origlia//Getty Images
Pablo Larraìn e Kirsten Stuart durante il red carpet alla Mostra del Cinema di Venezia attualmente in corso.