Cara Giada,
A venicinque anni mi ritrovo single dopo una relazione durata due anni.
Per troppo tempo mi sono illusa di avere qualcosa di perfetto, senza complicazioni, mentre ignoravo la voce che mi diceva il contrario.
Fino a quando non ho incontrato qualcuno che ha messo tutto in discussione. Ora, tolte le mie vesti di Charlotte Casiraghi, mi sporgo sul baratro della libertà senza paura ma mi chiedo come farò a perdonarmi di aver mentito a me stessa per così tanto tempo. Come si fa a fidarsi di se stesse prima che di tutti gli altri?


Tua sempre,

Anna

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Cara Anna,

Che piacere ritrovarti. Avevamo già avuto uno scambio epistolare nella prima postessa che riallego qui per le lettrici e i lettori più smemorati. Poi, non ti rispondo più - che se no finisco per diventare la tua psicoterapeuta(!) Bè, insomma la monogamia è più fuori moda dell'azzurro ceruleo de Il diavolo veste Prada. Quindi puoi vederti semplicemente come una ragazza alla moda. Ma poi, Anna, mi hai venticinque anni - se fossi Elisabeth Taylor avresti ancora una miriade di matrimoni davanti. Ti invito a prendere esempio dal nuovo album dei Men I Trust (ovviamente non ho scelto questa band a caso, non so se mi cogli il giochesso di parole) - che si chiama Untourable Album, dove la band del Québec ironizza sul fatto che dato l'emergenza sanitaria questo disco sarebbe stato difficile da portare in giro; partorendo però per contrappasso dantesco uno dei dischi più belli della loro carriera. Dreamy, poetico, mega-ballabile, chill, sexy - insomma le ha tutte. Questo per dire che è solo quando ci mettiamo radicalmente in discussione che riusciamo davvero a fidarci di noi stess*.

Ti invito a essere un po' nietzschiana e a contrapporre la filosofia degli istinti, che so che ti appartiene, alla razionalità borghese di Charlotte Casiraghi. Sei più postmoderna di quanto credi

Ti invito a usare l'asterisco la prossima voltessa, BTW. Andiamo avanti. Uno dei concetti più importanti di filosofia morale è il così detto paradosso della fiducia che riguarda proprio sia la sua irrinunciabilità ideale, che la sua impossibilità pragmatica. Non possiamo fare a meno di fidarci dell'altro, e spesso lo facciamo senza accorgercene; chi ci dice che il taxista non sia un serial-killer? Eppure prendiamo il taxi tranquillamente. Non se mi segui. Eppure ad alcun* di noi sembra impossibile fidarsi dei vaccini; o di loro stess*; com'è accaduto a te. Ti invito a essere un po' nietzschiana e a contrapporre la filosofia degli istinti che ti appartiene alla razionalità borghese di Charlotte Casiraghi, per questa volta. E ti auguro anche di interiorizzare il "men che non di dica, il tuo cuore è consumato" del discorso finale di Call Me by Your Name - in modo che tu possa essere grata a te stessa per questa tua continua fiducia nell'amore.

Un bacio postmoderno

Tua Giadessa