La scena è questa: Jacob Elordi è in attesa che il collega Barry Keoghan (Oliver Quick in Saltburn, dal 22 dicembre su Prime Video) finisca le interviste su Zoom da una suite di Los Angeles. L'irlandese prova a elevare il livello della conversazione mentre l'australiano (Elordi, nato 26 anni fa a Brisbane) inizia a colpirgli la spalla e a cercare – non si sa come – di ballare da seduti. Le interviste mettono Jacob Elordi in uno stato tale d’ansia e agitazione da non stare fermo e il suo modo di stemperare la tensione è infastidendo chi gli sta intorno. Lo sanno bene le sue ex, da Joey King (The Kissing Booth), a Zendaya (con lui sul set della serie Euphoria), fino a Kaia Gerber (la figlia di Cindy Crawford che ora sta con Austin Butler, l’attore che prima di Elordi ha interpretato Elvis al cinema). In mezzo ci sono altri flirt e frequentazioni varie, abbiamo perso il conto.

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Ma si capisce perché Jacob è agitato: prima che esca nelle sale italiane Priscilla (in cui appunto interpreta Elvis) l'attore si trova al centro di un brillante e controverso dramma, Saltburn. Girato da Emerald Fennell (la giovane Camilla di The Crown): un ritratto a tinte fortissime non solo sulla mascolinità tossica, ma sui falsi dei che ricchezza e potere creano nella gente. Il suo Felix è un rampollo di Oxford, annoiato dalle troppe attenzioni al punto tale che si porta ogni estate nella villa di famiglia un compagno di studi da usare come giocattolo. Stavolta è il turno di Oliver (Keoghan, appunto), che nutre per lui un’ossessione maniacale e pericolosa. Nel film si dice che tutti vorrebbero essere Felix o andare a letto con lui, satira potentissima di un patriarcato alla deriva che sa come dare il peggio di se stesso.

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Jacob Elordi e Barry Keoghan in una scena di Saltburn

Ha mai desiderato le attenzioni ricevute da altri?

«Nella vita incontri sempre qualcuno a scuola o sul lavoro che è più bravo di te, ha capelli sempre ben curati, vestiti su misura, disinvoltura nei discorsi in pubblico, propensione per gli sport e come se non bastasse sa di buono e non suda mai».

Come vive la fama?

«Un po’ come Felix vive le attenzioni: hai l’impressione costante che ogni giorno qualcuno voglia sempre un pezzettino di te, che sappia tutto di te e che ti voglia ronzare accanto».

Questo è un film sulla mascolinità tossica raccontato da una donna regista. Ha avuto qualche remora ad accettare?

«Se lavori con grandi cineasti devi solo abbandonarti, buttare l’ego dalla finestra, credere in quello che ti dicono, fare gioco di squadra e non stressarti».

Lei non sembra uno che si stressa facilmente. Qual è il suo segreto?

«Avere buoni amici. Questo legame è talmente profondo da non potersi descrivere a parole, si fonda su onestà e fiducia e potenzialmente ti accompagna per sempre».

In lei scorre sangue spagnolo, per questo è sempre molto appassionato in tutto quello che fa?

«Mio nonno era un insegnante e io sono orgogliosissimo delle mie radici, sono un’estensione del mio essere».

Qual è stato l’ultimo buon consiglio che ha ricevuto nella vita?

«Me lo ha dato la regista a dire il vero, che è una maestra nella conoscenza della complessità dell’animo umano. E infatti tutti i suoi personaggi sono fottuti in un modo o nell’altro. Riesce a tirare fuori tutto da te in maniera quasi diabolica. Non etichetta mai una cosa come “bene” o “male” ma conosce le seduzioni del diavolo, il lasciarsi tentare da qualcosa che sembra sempre fuori dalla tua portata».

Cosa penserà il pubblico uscendo dopo aver visto il film?

«Spero trovi uno specchio e ci si guardi dentro, per rendersi conto del fatto che nessuno è estraneo alle tentazioni».

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Jacob Elordi, Barry Keoghan e Rosamund Pike in una scena di Saltburn

Dopo Saltburn, un altro attesissimo progetto: Elvis Presley nel biopic Priscilla di Sofia Coppola. Ancora una volta una regista donna…

«Mi è sembrata una montagna piuttosto alta da scalare, ma al tempo stesso un vero privilegio. Niente stress. Difficilmente mi agito per qualcosa».

Neppure per il fatto che il suo Elvis sarà messo a confronto con quello di Austin Butler, attuale fidanzato della sua ex Kaia Gerber?

«Neppure in quel caso. Figuriamoci! Non ho avuto il tempo per confrontarmi con tutti gli interpreti che prima di me hanno incarnato Elvis e onestamente non mi interessa. L'unico con cui mi metto alla prova sono io».

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Jacob Elordi in Saltburn

Su cosa si concentrava, allora, in un film che racconta un divo ma con gli occhi della sua donna?

«Il concetto che qualcuno creda davvero che l'amore vada oltre tutto, persino oltre la vita stessa e che si plasma fino all'eternità fa un certo effetto anche su chi non è proprio così sdolcinato come me».

Lei sembra raramente quieto e soddisfatto. Da cosa si sente placato?

«Dall’immortalare quello che vivo attraverso una pellicola fotografica. Viaggio sempre con uno zaino pieno di rullini e ricordo che in uno dei primi lavori ho fatto migliaia di scatti per poi chiedermi se mai avessi avuto i soldi per svilupparli».