Come, quanto, in che modo amano i ragazzi della Gen Z? Dopo la pandemia che li ha “interrotti” dai rapporti interpersonali, i protagonisti delle prime avventure, dei sentimenti “ghostati”, del voglio-tutto-e-subito si sono trovati faccia a faccia con un mondo nel quale è difficile orientarsi.

Cosmopolitan ha misurato questo loro bisogno di fermarsi, di guardarsi intorno, ma soprattutto dentro, la loro voglia di individuare la direzione per ripartire e ha tradotto in numeri ansie, aspettative, sogni e paure. Lo ha fatto con la Grande Inchiesta sulle Relazioni, un’indagine su sesso, famiglia e sentimenti. Un report costituisce il cuore pulsante della Winter Issue di Cosmopolitan (in edicola dal 21 novembre), con la storia di copertina dedicata a Jenny De Nucci, protagonista della Gen Z e interprete del complesso mondo delle relazioni contemporanee.

Lanciata nel mese di ottobre dal sito di Cosmopolitan, la Grande Inchiesta sulle Relazioni si componeva di 27 domande, alcune a risposta multipla, altre con testo aperto a commenti e opinioni. Ai quesiti in pochi giorni hanno risposto 835 utenti: il 50% di età compresa tra i 24 e i 35 anni, il 26% tra i 18 e i 24 (rendendo la Gen Z quella anagraficamente più rappresentata).

Ecco alcune tendenze più significative che emerse dall’inchiesta

I sentimenti: la monogamia un valore, l’amore un pericolo

il 71% degli intervistati crede nel valore della monogamia ma il 54% pensa anche che l’amore non sia più “per sempre”. E se il 57% dichiara di essere innamorato al momento, ciò è ritenuto altamente destabilizzante (il 43% si sente al sicuro in coppia ma un altrettanto 43% in bilico). Il 54% avverte ansia da prestazione all’idea di uscire con qualcuno, il 56% ha fatto ghosting, l’89% conosce cosa significhino parole come orbiting e gaslighting. L’81% degli intervistati è stato almeno una volta in una situationship (in una frequentazione non meglio specificata).

Sesso: quanto è importante per la relazione, il 50% usa contenuti porno e app di incontri

Il 93% dichiara di avere fatto sesso: per l’80% dei partecipanti alla Grande Inchiesta sulle Relazioni è importante, l’85% è a proprio agio mentre lo fa, il 54% fruisce di contenuti porno e circa la metà (il 49% dei partecipanti) ha usato o usa app di incontri.

Relazioni: contano rispetto e fiducia

Per il 57% il modo di rapportarsi agli altri è cambiato dopo il Covid. Rispetto, fiducia e sincerità sono le parole chiave nelle relazioni interpersonali (sono comparse rispettivamente nel 47%, 35% e 18% delle risposte aperte a cosa ci si aspetta da una relazione). Tra le paure, invece, prevalgono il ghosting (lo teme il 6,7% degli intervistati), le aspettative (il 5,9%) e il non piacere (il 3,5%).

Le frasi più belle in un artwork

A questi dati numerici si sommano centinaia di espressioni, commenti e giudizi sul tema delle relazioni. Le frasi più belle, selezionate dalla redazione di Cosmpolitan, sono diventate oggetto di artwork a cura della visual artist Eleonora Sabet, che le ha trasformate in manifesti poetici condivisi in esclusiva sui canali social del magazine, inviati a chi ha preso parte all’indagine e presentati in anteprima il 28 novembre ad AstroClub, il primo grande evento live di Cosmopolitan dedicato allo zodiaco e all’oroscopo.

Dall’inchiesta, infatti, è emerso un interesse a collegare le relazioni alle influenze astrali (il segno zodiacale conta “abbastanza” per il 20% degli intervistati) che Cosmopolitan approfondisce con AstroClub, l’evento live con protagonisti il nuovo numero del magazine, Jenny De Nucci, artisti e creator che con il brand condividono la passione per la lettura delle stelle. La prima serata a tema astri organizzata dal magazine, in cui la community e i talent del momento, da Michele Bravi ad Angelina Mango, da Aurora Ramazzotti a Valentina Ferragni, dialogano su affinità zodiacali e aspettative per il nuovo anno con le previsioni dell’astrologa Astrimatti. Un’iniziativa che diventa un invito ad abbattere le distanze e a vivere le relazioni in prima persona.

Lavinia Farnese, direttrice di Cosmopolitan riassume così la genesi dell’inchiesta ai propri lettori: «Un test che vi abbiamo offerto e a cui avete risposto in tantissimi costruendo con noi quella che vi presentiamo in questo numero speciale, speciale perché più degli altri ci restituisce qualcosa di molto profondo di noi, con la grande inchiesta sulle relazioni a svelarci come amiamo (tanto, e spesso male, nei posti sbagliati, aspettandoci altro da quel che è, pieni come siamo di “avremmo voluto”, “ci sarebbe piaciuto”, “ma poi…”)».

Il report completo della Grande Inchiesta sulle Relazioni è sul numero in edicola

Da dove eravamo partiti

Dopo le ossessioni, il sexting incastrato nelle app e quel compendio di idiosincrasie relazionali di cui siamo tutti stati vittime o artefici soprattutto dopo i quasi due anni di obbligata distanza, abbiamo continuato a reagire all’amore con modalità diverse. Siamo rimasti a guardare o ci siamo auto scaraventati nel mezzo del sesso senza capire e senza sapere. Le abbiamo provate tutte, ci abbiamo rinunciato, abbiamo tentato di nuovo e sempre di nuovo ci siamo spesso ritirati dal resto del mondo. Ad alcuni il sesso è sembrato essere ovunque. Ad altri meno, magari quasi niente. Tra ricerche che si sono susseguite e sprecate, “Dopo la pandemia è boom di fluidità”, “secondo dati recenti toccarci ci fa schifo”, “ci si bacia più di prima”, “nella monogamia non ci si crede”, numeri che si sono contraddetti, ci siamo quindi chiesti in quale parte risieda la realtà delle nostre esistenze. Soprattutto per i giovani che chiamarli giovani già fa vecchio. A che punto sta, davvero, la vita amorosa per le generazioni che più di tutte sono (o dovrebbero essere) al centro di questi anni? Dove è finito l’amore, se non è finito del tutto?

Per questi motivi, perché ci sembrava necessario che a parlare fossero gen Z e Millenial ai quali Cosmopolitan più di tutti si rivolge, abbiamo iniziato a ragionare su una grande inchiesta delle relazioni di oggi, su dove siamo andati e dove stiamo andando. Dall’orrore ai nuovi inizi, la disillusione e il rifiuto della famiglia tradizionale. La vita in due forse per sempre, la vita in tre, quattro o cinque, sposarsi presto o non sposarsi mai seguendo il ribaltamento di quella che un tempo era la linea della vita classica, scuola, lavoro, matrimonio, famiglia, e che ora invece è solo raggiungimento della serenità e basta. Tutto questo è diventato un format fulcro di un progetto speciale, la Grande Inchiesta sulle Relazioni.

Che parlare di sentimenti può essere complesso (non c’è forse anche la menzogna nella desinenza di questa parola?). L’importante però, come diceva qualcuno, è che se ne parli. Potrebbe essere l’unico modo di capirsi.