Jenny De Nucci, brianzola che vive a Roma con due gatti e che – come scrive nella bio di Instagram – fa i film, ha un rapporto particolare con le stelle. Le consulta per sapere come andranno le cose. Ma anche per capire come il suo status di star del grande e del piccolo schermo (TikTok e Instagram) interferirà con la sua vita e soprattutto con i suoi rapporti. A proposito di lavoro: dopo i successi di Don Matteo, Un passo dal cielo, Prima di andare via, l’abbiamo vista su Prime Video nella seconda stagione di Monterossi. A dicembre è su Netflix con Odio il Natale 2 e nel 2024 uscirà la commedia Pensati sexy. Nonostante sia esposta su vari fronti, o forse proprio per questo, Jenny ha capito che, come le ha detto sua madre, «Se compri un diamante e lo fai vedere a tutti, quanta gente lo vorrà? Troppa». Uguale per le relazioni. Meglio tenerle per sé, custodirle, lontano dai social e da occhi invidiosi. In questa chiacchierata, però, facciamo un’eccezione, e tiriamo giù un CV relazionale di Jenny parlando di come sia difficile avere una storia d’amore a 23 anni fra red flag, poliamore, orbiting e altre trappole contemporanee. Per farlo ci aiutano dei suoi oggetti che lei ha portato sul set.

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Jasmina Martiradonna
Fotografie di Jasmina Martiradonna, Ass. Fotografa Florio Rizza, Set Designer Chiara Talacci, Stylist Giorgia Imbrenda, Ass. Stylist Sofia Spini e Sofia Motta, Mua e Hair Giulia Matarazzo, Assistente mua e hairstylist Caterina Fico, Managment Andreas Mercante

La cosa che mi ha colpita di più tra gli oggetti che hai con te è il diario che hai iniziato a 15 anni.

«Non ho mai smesso di aggiornarlo. Ci sono biglietti, cartine dei posti, itinerari. Per esempio c’è il mio viaggio in California, il primo con le mie amiche. Mi piacciono molto le vibe di Los Angeles, sono tutti molto tranquilli e in pace con gli altri».

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Jasmina Martiradonna

Lì è dove nascono tutti i trend, dalla lettura dell’aura ai cristalli. Ho visto su TikTok che tu sei una “Mami esoterica”.

«I miei amici mi chiamano così, ma è una cosa che mi ha passato mia madre. Da quando ero piccola andava in India tutti gli anni e lo fa ancora».

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Una tradizione familiare. Quanto tempo dedichi a questi rituali?

«Ogni mattina quando mi alzo accendo la salvia, il sabato uso incenso nero in grani e zucchero per scacciare le energie negative. Una volta alla settimana brucio l’incenso di Mercurio, il mio pianeta dominante».

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Tu quindi al primo appuntamento chiedi il segno zodiacale?

«Non tanto il segno quanto tutta la parte astrologica. Mi rendo conto che senza volerlo mi circondo sempre di segni di aria e di fuoco. Poi chissà, magari un domani mi fidanzerò con una persona vergine ascendente vergine. Non è fondamentale ma…».

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Jasmina Martiradonna

Ci prendi sempre?

«Mai sulle cose d’amore».

Fai manifesting?

«Sì, funziona. Avevo firmato dei contratti di film che dovevano andare su una piattaforma. Qualche mese dopo c’è stato un cambio e alla fine siamo approdati su Netflix. Penso di averla manifestata questa cosa».

Hai manifestato Netflix. Come?

«Uso il metodo della visualizzazione. La doccia è sacra, l’acqua è il mio elemento: lascio che mi scorra addosso e rilascio i pensieri negativi».

Con Netflix ha funzionato, con l’amore no. Come lo spieghiamo?

«Con le sedute di psicoterapia».

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Spiritualità e scienza: su TikTok ci sono dei creator che fanno video sul potere dei cristalli e subito dopo parlano del cambiamento climatico, senza vederci nulla di contraddittorio.

«Dopo un intervento chirurgico secondo me uno fa bene a ringraziare la scienza. Poi se ha pure la fede e pensa che certe cose lo abbiano aiutato non ci vedo niente di male o di contraddittorio. Ovviamente non credo che il manifesting possa risolvere il problema del riscaldamento globale».

Il primo amore com’è stato?

«Avevo 19 anni, con Riccardo. È stato molto bello, leggero. È così che andrebbe vissuta ogni relazione. Con fiducia e leggerezza. Adesso ci vogliamo un bene dell’anima».

Usi le app di dating?

«Sì, per divertirmi con le amiche, per vedere chi c’è sulla piazza però non uscirei mai con la gente che matcho. Ho troppa paura di sparire in una macchina».

Ti scrivono in tanti sui social?

«Più ragazze. E ogni tanto mi arrivano dei messaggi che sono veramente da Nobel per la letteratura».

Non mandano la foto delle tette?

«Arrivano più dick pic che tette, effettivamente. Però con me ci provano di più le ragazze, forse per la mia ultima storia (con Ariete, ndr) pensano che sia attratta solo da donne ma non è così».

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Vuoi definirti in qualche modo?

«Esco con le persone che mi piacciono, indipendentemente dal sesso».

Questa è proprio la tipica risposta GenZ. Vogliamo sfatare questo mito? Siete tutti fluidi?

«No, ho delle amiche che proprio non potrebbero mai avere una relazione con una ragazza».

Io ho un podcast sul sesso e mi arrivano messaggi confusissimi. Le opzioni si sono moltiplicate. Un giorno asessuale, l’altro demisex…

«Abbiamo trovato un nome a cose che prima non si riconoscevano. Sono contenta che più persone riescano a ritrovarsi in un gruppo».

Ho notato che il poliamore ora è una buzzword, tutti poliamorosi.

«Con me non esiste. Anche se capisco chi lo prova: un sentimento è un sentimento e non si può comandare. Ho sentito una canzone di 21 Savage in cui dice di preferire la lealtà all’amore. Sono d’accordo, me la tatuerei: l’amore è un’emozione che passa, la lealtà resta».

C’è stata un’esperienza negativa che ti ha portato a pensare così?

«Sì, mi sono lasciata alle spalle un’esperienza negativa e so che nel futuro mi aspetta una relazione più leale. Ho capito cosa cerco. Primo step: fare il test della lealtà».

Ho visto online che ci sono stati dei problemi dopo la tua ultima relazione con Ariete. Com’è uscire allo scoperto su cose così private?

«Non ne parlo volentieri perché c’ho speso non so dire quanto tempo in terapia. Non mi vergogno delle emozioni che provo, per me è ok dire che sono stata male dopo che ci siamo lasciate. Adesso è quasi un meme ma in quei giorni stavo malissimo».

Non è bastato l’incenso.

«Infatti non ero a casa. Ero a Milano perché stavo girando una serie. Tutto insieme. Potevo evitare, ma ho 23 anni. Faccio anche io le cazzate».

Cosa ha comportato a livello emotivo?

«Una pesantezza generale. Io poi Arianna (vero nome di Ariete, ndr) non la sento da tanto quindi non so cosa sia successo nella sua vita. Spero stia bene. A un certo punto è semplicemente finita. Abbiamo avuto una bellissima relazione per quasi due anni. Poi ci siamo odiate, come succede a molte coppie».

Come si fa a far funzionare una relazione?

«Penso sia impossibile per quelli della mia età. Magari esci con una persona che ti dice: “Sto benissimo, mi piaci, ma non posso avere una storia solo con te”. L’esclusività è impossibile da richiedere. Non esiste. E mi dispiace, perché non ho mai sperimentato una relazione in cui mi sentissi completamente desiderata dalla persona con cui stavo».

L'intervista continua sul magazine