Una donna speciale, Maïwenn. A cominciare dal nome e da una storia personale che vale la pena ricordare prima di parlare del suo film, interpretato accanto a Johnny Depp, ora nei cinema. La 47enne attrice e regista francese è nata in una famiglia multietnica di artisti con i quali non andava d’accordo, difatti si è sempre presentata solo con il nome di battesimo. Il padre è un bretone di origine vietnamita (Patrick Le Besco), la madre è franco-algerina (Catherine Belkhodja). Esordisce bambina a teatro e al cinema, a 12 anni conosce il regista Luc Besson, si mettono insieme quando lei ne ha 15 anni e lui 29, e quando ne ha 16 nasce Shanna, la loro figlia. Il regista trasfigura la storia del loro amore nel film Léon, il grande successo che ha lanciato Natalie Portman, poi la lascerà per Milla Jovovich, protagonista di Il quinto elemento, dove anche Maïwenn ha un ruolo. Attrice conosciuta in Francia, Maïwenn inizia a scrivere e dirigere le sue storie nel 2006 - tra i titoli, Polisse, Pardonnez moi, Mon Roi - basate sulla sua sensibilità quando non rielaborate da vicende personali. Ha una vita intensa, professionalmente e personalmente. Ha avuto un secondo marito, l’immobiliarista Jean-Yves Le Fur, dal quale ha avuto il figlio Diego nel 2004. Altra relazione finita.

Non è un caso che ora racconti una donna irriverente, ribelle, molto avanti per la sua epoca: Jeanne Du Barry - La favorita del re, presentato all’ultimo Festival di Cannes e da oggi nei cinema, è basato su una figura realmente esistita ma non molto conosciuta del Settecento francese, che lei stessa interpreta con grande ironia. Marie-Jeanne Bécu, più nota come Madame du Barry, ultima favorita di Re Luigi XV. «Me ne sono innamorata quando ho visto Marie Antoinette di Sofia Coppola, che aveva affidato quel ruolo ad Asia Argento» racconta lei, intervistata a Cannes. «E da allora è diventata quasi un’ossessione per me. Mi pareva meritasse un film tutto per sé: per questo ho iniziato ad approfondire la sua vicenda e a scriverne la sceneggiatura». Jeanne era di origine umilissime, figlia illegittima di una sarta, ma grazie al suo fascino e all’amore per la cultura conquistò uomini dell’alta società fino a sedurre e innamorarsi di Luigi XV. Lui la volle a Versailles, fino alla morte, suscitando malumori e chiacchiere. Fu allontanata alla sua morte durante il periodo del Terrore seguito alla Rivoluzione francese. La sorpresa del film è anche nel ruolo del monarca affidato a Johnny Depp che, per la prima volta, recita in francese.

jeanne du barry la favorita del repinterest
Courtesy press office

Jeanne Du Barry era sicuramente un’anticonformista, e una donna molto libera per l’epoca. Si è identificata in lei?

«Ho trovato interessante la sua parabola. L’incontro con Luigi XV che è stato, allo stesso tempo, l’apice della sua ascesa e la ragione della sua caduta. Quello che mi spinge a raccontare una storia sono sempre, comunque, le relazioni umane. E mi sono sicuramente anche identificata in alcuni aspetti del carattere di Jeanne: la curiosità, il temperamento, il desiderio di uscire dal senso di inferiorità sociale».

Sembra una donna dei nostri tempi, per mentalità.

«Molti mi hanno detto che è un film contemporaneo ma non l’ho certo deciso a tavolino. È vero però che non volevo girare il classico biopic in costume e neppure calarmi troppo nel linguaggio e nei dettagli dell’epoca. Ho scritto la sceneggiatura basandomi sulla mia sensibilità, volevo far emergere la spontaneità e la sincerità di questo personaggio. Cose che sorprendevano, e ovviamente erano molto insolite, nella rigidità della corte francese del Settecento: tutti la additavano per questo».

Ci sono molti momenti buffi nel film, dovuti al fatto che Jeanne Du Barry non conosceva i protocolli di corte e ci passava anche un po’ sopra. Una sua visione personale?

«Sicuramente ho cercato una mia impronta. Ho evitato l’improvvisazione e la parodia, ho cercato di lasciar emergere la mia personalità rispettando l’epoca».

Secondo Johnny Depp è stata coraggiosa a volere “un buzzurro del Kentucky” per il ruolo del monarca francese. Perché non scegliere invece un attore francese?

«Ho pensato ovviamente a colleghi francesi poi nessuna collaborazione che mi convincesse è andata in porto e volevo un interprete forte, il carisma per me veniva prima della nazionalità. Johnny ha vissuto molti anni in Francia - nei 14 anni della sua relazione con Vanessa Paradis, ndr - e, quando l’ho incontrato, ho scoperto che conosceva Luigi XV anche meglio di me. In Francia si sente a casa, ama il paese e la nostra cultura, la pittura, la musica. Si è rivelata una scelta perfetta, potrei dire perfino ovvia».

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stephanie branchu


Le scene di sesso tra i due si intuiscono appena. Perché questa scelta?

«E pensi che non c’era neppure un bacio, inizialmente! L’ho inserito solo dopo aver coinvolto Johnny. Non amo le scene di sesso troppo esplicite o gratuite e sono timida quando si tratta di girarle. Oltretutto mi pare che il pudore fosse adatto a raccontare l’epoca. Volevo soprattutto che emergesse l’amore tra i due. Mi piace la scena del bacio, l’unica, perché il re è seduto, si toglie la parrucca e in quel momento non è più un monarca ma solo un uomo innamorato. Luigi XV parlando di Jeanne aveva detto: “è l’unica donna che mi ha fatto sentire un uomo e non il re di Francia”. Mi aveva molto colpito e ho cercato di tradurlo in linguaggio cinematografico».

La storia è drammatica ma anche piena di humor.

«Non riesco mai a parlare di cose serie senza umorismo: penso che la vita sia un grande scherzo. È importante sdrammatizzarne i momenti e nei film cerco sempre i punti dove spezzare il ritmo inserendo qualche momento buffo. E Johnny Depp è l’attore perfetto per farlo, l’ironia è la sua cifra».