L'ombrello? Certo che non lo usiamo! Qualcuno ha mai visto Elvis Presley o Jim Morrison con l'ombrello? Oppure Batman o Indiana Jones? Arnold Schwarzenegger o Chuck Norris? Robin Hood o James Bond? D'accordo, forse James Bond sì, ma lui è inglese, dalle sue parti con l'ombrello si nasce. Un vero uomo non può fare uso di un oggetto così assurdo, piuttosto prende la pioggia a secchiate e se ne rallegra come farebbe un albero. Ecco sei motivi che spingono qualsiasi maschio alfa a fare all'ombrello il famoso gesto.

1. È arretrato

Dal punto di vista tecnologico, è un affronto al progresso. I telefoni cellulari da pesantissimi sono diventati microscopici, per poi tornare giganteschi, e tutto nel giro di soli 15 anni; viceversa l'ombrello è uguale da secoli. Ma com'è possibile che a oggi non abbia nemmeno uno schermo, un motore, una batteria, una presa Usb per collegarlo a un milione di altri ombrelli (per farne che cosa non importa, oggi questo tipo di domande non ce le si fa più)? Fa soltanto due cose: si apre e si chiude. Per un uomo è inconcepibile che un'invenzione sia così poco complicata.

2. È inutilizzabile come arma

Questo, in effetti non è del tutto vero. Però quale maschio degno di questo nome farebbe a ombrellate? Andiamo, su. Anche in un vicolo buio e poco trafficato, piuttosto che sfoderare il parapioggia ci faremmo rapinare.

3. Te lo rubano

È uno degli accessori al mondo più soggetti ad appropriazione indebita. Se non ti è mai stato sottratto in un negozio o al lavoro, forse frequenti ambienti iperonesti o il tuo ombrello è imbarazzante. Ti è capitato? Sono certo che non hai fatto denuncia di furto (e di cosa, di un ombrello?). Il che dimostra che né tu né la polizia lo prendete sul serio. Del resto, la gente lo ruba pensando: "In fondo, che sarà mai: è solo un ombrello".

4. È fastidioso

Lo dimentichi, lo perdi, quando lo chiudi ti inzuppa le scarpe perché è bagnato fradicio e in treno o in metro (che quando piove sono sempre affollatissimi) te lo ritrovi infilzato nella schiena o nelle caviglie. A pochi mesi dal suo acquisto, poi, rifiuta di aprirsi o di chiudersi, le stecche si accavallano misteriosamente e se c'è vento cerca di farti decollare verso Nord.

4. È impegnativo

Lascia libera soltanto una mano, non consentendoti di fare altro. E se anche uno ci provasse, va sorvegliato di continuo per impedire che si impigli da qualche parte o urti qualche altro ombrello che arriva in senso contrario (se si avvicina troppo ai suoi simili, infatti, cerca subito la rissa). E quando poi scoppia un temporale e sei al mare, lo devi chiudere subito perché attira i fulmini (lo dice la Protezione Civile).

6. È privo di sentimenti

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Te lo conferma il cinema. Per la scena di pura gioia più leggendaria di Hollywood, nel film Cantando sotto la pioggia, Gene Kelly lo chiude. Non solo: la frase più famosa di Blade runner («Ho visto cose che voi umani...») è pronunciata sotto il diluvio, così come l'epico finale di Le ali della libertà o il bacio a testa in giù di Spider-man. E quanto al finale da singhiozzi a ruota libera di Colazione da Tiffany, lì perfino il gatto si prende una bella lavata. Immaginare queste scene con un ombrello aperto è impossibile! L'unica che in un video apre un Umbrella ("Ella, ella, eh, eh, eh, eh, eh, eh") è Rihanna. Ma più che dall'acqua, avrebbe dovuto proteggerla da tutti i soldi che le sono piovuti addosso.