È da un po' che senti parlare di smart working e vorresti saperne di più? Viene chiamato anche  lavoro agile ed è una nuova modalità introdotta con il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri il 28 gennaio 2016. Si tratta di un upgrade dell'ormai superato telelavoro che tiene conto delle nuove tecnologie oggi a disposizione. In pratica, se sei assunta in un'azienda, invece di recarti in ufficio 5 giorni su 7 rispettando le presenze, puoi lavorare da casa (o ovunque tu sia) grazie a portatile e smartphone, almeno 4 giorni al mese. Hai diritto di ricevere un trattamento economico e normativo uguale ai colleghi che svolgono le tue stesse mansioni full time in ufficio e ti spetta un'assicurazione infortunistica che includa le prestazioni all'esterno dell'azienda. Infine, sei responsabile degli strumenti tecnologici aziendali e dei dati riservati che custodiscono. 

«Nel ddl è specificato che la durata del lavoro agile deve essere coerente con il normale orario lavorativo», osserva Mariano Corso, responsabile scientifico dell'Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. «Un elemento importante perché tutela il diritto al riposo e cerca di limitare il rischio di "troppo lavoro", spesso indicato come effetto collaterale di questa modalità. La maggiore produttività del lavoro agile, infatti, non deve dipendere dal maggior carico di lavoro, ma da una sua diversa organizzazione».

Ma quali sono i pro e contro del lavoro agile? L'abbiamo chiesto a Paola che sperimenta lo smart working un giorno alla settimana da ben 10 anni in una multinazionale tra le prime a introdurre questa modalità in Italia.

1. Hai il portatile e lo smartphone aziendali

Certo, sono strumenti di lavoro, i principali del resto, ma è comodo averli. Sul portatile, poi, abbiamo anche un software per fare le telefonate. 

2. Puoi andare a yoga quando ti pare...

Ma non è che poi il lavoro passa in secondo piano, anzi!  In smart working, infatti, si lavora per obiettivo, quindi magari alle 4 del pomeriggio esco un'ora per andare a yoga o a prendere mio figlio a scuola, ma poi recupero lavorando fino alle 9 di sera in modo da finire comunque quello che ho da fare. L'orario ce l'hai ma a casa diventa flessibile e in questo modo puoi incastrare eventuali impegni.

3. ...Ma capita anche di lavorare il weekend

È l'altra faccia della medaglia del lavorare a obiettivo. A me è capitato di dover lavorare anche per 5 weekend di seguito, e non è che per questo ho ricevuto un premio extra nello stipendio. 

4. Lo smart working piace a tutti, uomini e donne

La mia società lo propone senza caldeggiarlo particolarmente: è il singolo lavoratore che può scegliere se usare o meno  questa chance. Magari potresti pensare che possa essere più appetibile per le donne, sulle quali di solito pesano di più gli impegni familiari. Invece ad approfittarne sono anche molti uomini, senza differenze di genere. Credo che lavorare ogni tanto da soli sia più una predisposizione personale: alcuni, uomini e donne, infatti, affermano di non riuscire a combinare nulla se non sono in ufficio.  

5. Guadagni due ore di tempo

Per andare in ufficio, che si trova dall'altra parte della città in una zona poco servita dai mezzi pubblici, ci metto quasi un'ora di macchina, e ancora di più per tornare, visto che di solito c'è più traffico. Una volta alla settimana, dunque, risparmio due ore di viaggio: tutto tempo guadagnato per me!

6. In casa ti concentri meglio

Se devo scrivere un report, preferisco farlo il giorno in cui resto a casa, perché un'attività come questa, che richiede pace e concentrazione, mi riesce molto meglio acciambellata con il portatile sul mio divano, che in ufficio, tra cellulari che squillano e colleghi che ti distraggono.  

7. Un giorno smart alla settimana è sufficiente

Io lavoro fiori ufficio solo un giorno alla settimana e mi va bene così. Già due giorni secondo me sarebbe troppo, mi perderei gli scambi di idee con i colleghi che restano fondamentali.

8. Se vuoi lavorare agile devi conquistare la fiducia del capo

Smart job non vuol dire lavoro quando voglio, al contrario richiede un forte rapporto di fiducia con il tuo capo che di fatto si mette nelle tue mani dandoti carta bianca nella gestione del tuo lavoro. Una fiducia che ti devi guadagnare.

9. Ti  aiuta a lavorare meglio

Il bilancio per me è molto positivo: lo ritengo un benefit che ha migliorato la qualità della mia vita personale, ma anche quella del mio lavoro. Imparare a organizzarti scadenze, obiettivi e orari in autonomia ma sempre facendo riferimento ai tuoi capi e variando momenti più riflessivi con altri di maggior scambio sociale ha arricchito moltissimo la mia esperienza professionale.