Sei una libera professionista? Se da una parte lavorare in proprio ti permette di godere di libertà e indipendenza invidiabili, il grosso handicap è quello dell'isolamento. Senza contare che, specie all'inizio di un'attività autonoma, i costi fissi per una struttura - affitto e utenze in primis - incidono non poco sulle uscite mensili. Ma è mai possibile che tra la solitudine di quattro mura – nella maggior parte dei casi un freelance lavora da casa – e il sogno americano di un tavolino da Starbucks, con laptop e tazzona di caffè bollente – non ci sia una via di mezzo?

Oggi puoi lavorare in proprio, godere di un ambiente di lavoro stimolante e non indebitarti. La soluzione è il coworking. Si tratta di lavorare in spazi di lavoro condivisi con tanti colleghi "speciali" (lavoratori autonomi, neolaureati, studenti ambiziosi, disoccupati che vogliono riscattarsi, giovani creativi) dove affitti una postazione con una serie di servizi inclusi (rete wifi, fotocopiatrici, spazi relax e caffè).

La cosa più entusiasmante del coworking, al di là del vantaggio della riduzione dei costi, è la rete di relazioni che puoi costruire e che può aiutarti a preparare il terreno per future collaborazioni professionali. Un esempio? Sei una giovane traduttrice e conosci un grafico che ti aiuta a promuovere la tua attività con un sito web, oppure un commercialista che ti tiene la contabilità o un altro interprete con cui associarti… Il mondo del lavoro, nonostante la crisi, è pieno di opportunità, basta solo trovare il modo e il luogo dove farle fiorire.

Qualche esempio fortunato di coworking?Cowo, che ha una rete molto diffusa in molte città italiane a anche all'estero. Piano C, che ha sede a Milano, dove, per la prima volta in Italia, a un coworking "classico" si è aggiunto anche un cobaby, per consentire al genitore di lavorare e fare rete mentre i figli giocano e fanno attività ricreative assistiti da apposito personale.

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