Ti sei sempre chiesta come funziona il crowdfunding e ora che hai un'idea geniale nel cassetto sei ancora più interessata a saperne di più? Solo fino a qualche anno fa sembrava un'opzione riservata a pochi abili startupper. Oggi il finanziamento collettivo (crowd in inglese significa folla) o "dal basso" tramite piattaforme online specializzate, è lo strumento più efficace e meritocratico a tua disposizione, se vuoi portare al successo il progetto (professionale, ma non solo) più importante della tua vita.

La creazione di una società, la pubblicazione di un libro, la realizzazione di un prototipo di design, la creazione di una linea di abbigliamento, l'apertura di un locale... La lista delle attività per le quali puoi chiedere un aiuto finanziario è infinita. L'importante è che si tratti di un'idea innovativa e che tu sappia raccontarla in modo invitante grazie a uno storytelling accurato e coinvolgente. Solo così i potenziali interessati saranno indotti a cliccare sul pulsante "Sostieni", alimentando il budget da te stabilito. Secondo uno studio dell'Università Cattolica di Milano è un fenomeno in crescita grazie all'evoluzione del social networking. Nel 2015, il 49% delle campagne di crowdfunding ha chiuso con successo raccogliendo finanziamenti per un valore complessivo di 56,8 milioni, il doppio rispetto al 2014. E nel 2016, sebbene i dati siano ancora parziali, si conferma il trend positivo. Hai un fantastico progetto in mente e ti piacerebbe trovare qualcuno che investa su di te, ma non sai come muoverti? Per chiarirti le idee Cosmo ha chiesto aiuto a Alessandro Brunello, ideatore di Campagna Crowdfunding, guru italiano del finanziamento collettivo e autore del Manuale del crowdfunding (Ed. Lswr). Ecco i suoi consigli.

Scommetti sul reward

In realtà, esistono due tipi principali di crowdfunding: il reward e l'equity. Nel primo il finanziatore dona una somma di denaro in cambio di un bene (un oggetto, un servizio) anche virtuale. Tutti possono utilizzarlo: tu, una società familiare, una multinazionale. L'equity crowdfunding, invece, è l'ideale per le startup e le piccole e medie imprese che vogliono costituire un capitale sociale e necessitano di apporti più ingenti. È gestito dalla Consob e si basa sulla partecipazione azionaria. In pratica, se scegli questo strumento per la tua impresa, i finanziatori diventano tuoi soci. Ricevono delle quote della società (di cui hai stabilito tu il valore) e, a seconda di quanto decidono di investire, possono avere anche potere di voto e contribuire al tuo progetto con le proprie skill. Diffuso all'estero, da noi questo strumento stenta a decollare, anche per via di regole un po' macchinose. Il crowdfunding in Italia, dunque, è soprattutto reward, la formula che può interessare a te.

Ne vale sempre la pena

La prima regola da sapere? Se manchi anche solo di poco il tuo goal, non riceverai nulla: i bonifici sono attivati solo in caso di successo. E poiché l'andamento di una campagna è visibile a tutti, lo sarà anche la sua eventuale bocciatura. Per questo tanti si chiedono se rivolgersi al crowdfunding non si possa rivelare un autogol. In realtà, il progetto acquista credibilità anche se non viene finanziato e crescerà anche il numero di persone che ci credono. Ecco perché vale sempre la pena provare, senza paura del giudizio degli utenti. Di fatto, il crowdfunding è la macchina della verità di una buona idea. Qualsiasi obiettivo ti sia posta, avrai dei feedback per aggiustare il tiro, conquistare la tua audience e realizzare il sogno che coltivi da tempo.

Fai un piano accurato

Più un progetto è ben strutturato e meno rischia l'insuccesso. Che diventa ancora meno probabile se riesci a identificare una community di riferimento, che sia tematica o territoriale non importa. Prima di lanciarti, quindi, assicurati che tutto funzioni nei minimi dettagli. E controlla la tua reputation online: ricordati che si tratta di un lavoro a tutti gli effetti in cui ti metti in gioco in prima persona. Risultare professionale e credibile è indispensabile.

Scegli la piattaforma

Secondo l'ultima stima dell'Università Cattolica di Milano, in Italia operano circa 82 siti di crowdfunding (non tutti, però, sono attivi a pieno ritmo). Naturale che tu ti senta un po' disorientata al momento di scegliere quale usare. Premesso che non è la piattaforma a fare il successo di un progetto, ma viceversa, il consiglio è puntare sulle più note e generaliste. Meglio preferirne una che esiste da alcuni anni e che abbia già dimostrato di funzionare bene ospitando campagne di successo in settori anche assai differenti tra loro. E occhio: i portali molto specializzati, per esempio in un unico settore (musicale, artistico, digitale ecc.), sono destinati a scomparire.

Punta al top

Le migliori piattaforme di reward crowdfunding? Indiegogo e Kickstarter. Entrambe americane, permettono di finanziare anche progetti made in Italy, basta tradurre i testi in inglese. Seguono le italiane Eppela e Produzioni dal basso, e la francese Ulule. Tra le novità più promettenti, WithYouWeDo (promossa da Tim) che investe in startup in ambito sociale, innovazione e ambiente. Infine, sono nati di recente alcuni portali territoriali come Idea Ginger, legata all'Emilia Romagna, adatti in particolare ai progetti geolocalizzati. Insomma, adesso che sai come funziona il crowdfunding, non devi fare altro che promuovere la tua idea nel modo giusto!