Se fai le mosse giuste fin dall'inizio, fondare un business tutto tuo e avere successo è molto più facile. Parola di Alana Branston e Ali Kriegsman, co-fondatrici di Bulletin, una piattorma di vendita online di prodotti di design (negli Usa è chiamata l'Airbnb degli spazi commerciali). Raggiungere gli obiettivi per loro non è stato affatto scontato, ma alla fine ce l'hanno fatta! Qui ti raccontano cosa ti conviene sapere ancora prima di lanciare la tua impresa, per non fare passi falsi.

1. Il momento "adatto" per aprire un business tutto tuo non esiste 

Lasciare un lavoro sicuro per lanciare una start-up è sempre un rischio, e non importa che tu abbia dalla tua parte un investitore generoso, un mentore potente o, in ogni caso,  tutti i fondi necessari. Quando abbiamo deciso di co-fondare Bulletin, avevamo entrambe un lavoro a tempo pieno ed eravamo molto timorose all'idea di lasciarlo. Abbiamo compiuto il grande salto solo dopo aver partecipato a Y Combinator Fellowship, un programma che ci ha fornito i soldi, l'aiuto e le risorse di cui avevamo bisogno. La paura, però, c'è ancora perché lanciare un'impresa da zero significa sempre correre dei rischi. Quindi, se vuoi fare il grande passo, preparati bene. 

2. Creare un'azienda è un po' come avere un bambino 

Ci sentiamo un po' come due neomamme: pensiamo alla nostra start-up di continuo, da quando ci alziamo al mattino a quando andiamo a letto la sera. È un pensiero totalizzante. Quando metti su una cosa dal nulla, del resto, ogni minima novità è interessante, e ci piace vedere la nostra creatura compiere grandi e piccoli progressi, che si tratti di una crescita di visitatori o del fatturato. 

3. Se fondi una start-up, devi gestire ogni aspetto del business 

Il che vuol dire seguire le vendite, il marketing, il servizio clienti ecc. Prima di metterci in proprio, eravamo entrambe nel settore retail, dunque aspetti come il pitching, le campagne via email e le pubbliche relazioni per noi sono gioco facile. La sfida è stata affrontare gli aspetti più tecnici: per adattarci alle necessità del nostro business siamo state costrette ad acquisire nuovi skill. Per esempio, abbiamo dovuto imparare le basi del codice di programmazione per assicurarci che la nostra piattaforma funzioni come deve. Anche i social media hanno rappresentato una prova da superare: utilizzarli per il business è molto diverso rispetto a quando li usi da utente.

4. Meglio avere un po' di soldi da parte

Mettendo insieme i nostri risparmi,  i finanziamenti del programma e i primi profitti del nostro sito abbiamo abbastanza liquidità per far fronte al prossimo anno. Ma ci siamo imposte di vivere nel modo più economico possibile. Devi avere ben presente quanti mesi hai davanti prima di finire i soldi. Noi abbiamo scelto di mettere l'azienda prima di tutto, il che vuol dire che spesso mangiamo due uova e un po' di pane a pranzo e a cena. Evitiamo di uscire a bere con i nostri amici o di cenare fuori e spendiamo solo per ciò che è strettamente necessario. 

5. Sfrutta un incubatore di imprese

Nel nostro caso, avere il sostegno di un programma di accelerazione ci ha dato quella molla in più. Ci ha spinto a dirci: «Sì, è un'idea su cui vale la pena lavorare!». E ci ha senz'altro permesso di sviluppare il nostro business in modo molto più rapido. Se ci blocchiamo su qualcosa che non sappiamo bene come gestire, abbiamo a disposizione un sacco di imprenditori di successo o giovani startupper del settore più esperti e rodati di noi, pronti a darci una risposta. Non è indispensabile, ma già che stai correndo un rischio così grande, avere qualche rassicurazione ha il suo perché. Negli Stati Uniti, per esempio, esistono più di mille incubatori: anche se in altri Paesi le cifre sono diverse, è sempre bene fare prima una ricerca per capire qual è il migliore a cui rivolgersi, a seconda del proprio settore di business. 

6. L'idea che hai per la tua impresa cambierà

Di colpo e in modo rivoluzionario, oppure poco per volta, di settimana in settimana. Lo sapevi per esempio che Yelp prima di diventare il sito per le recensioni che tutti conosciamo era un servizio di consigli via email? In gergo si chiama pivoting ed è il cambiamento di prospettiva che un'azienda può sviluppare nel tempo. Anche a noi è successo. Agli inizi Bulletin era una rivista mensile online dove si potevano fare acquisti. Poi , però, abbiamo scoperto dalle aziende con cui collaboravamo che la maggior parte dei loro affari nasceva offline, nei negozi o alle fiere. Perciò oggi la nostra piattaforma si rivolge a singoli produttori o designer, che hanno così a disposizione uno spazio commerciale senza indebitarsi, dove organizzare vendite e altri eventi. È stato ingenuo da parte nostra pensare "ce l'abbiamo fatta al primo tentativo!". Anche se non bisogna per forza ripensare del tutto la visione iniziale del proprio business, giorno per giorno arrivano idee utili a ridefinire il modello adottato.

7. Scegliti dei collaboratori capaci di gestire lo stress come te

Costruire qualcosa da zero è fonte di grande stress, ecco perché le persone coinvolte devono saper governare le tensioni allo stesso modo. Noi ci siamo date questa regola ufficiosa: solo una di noi alla volta può sbroccare. Quindi, se una è in una fase di ansia, l'altra deve fare da spalla. Nessuno di noi vuole che l'impresa rallenti, dunque ci completiamo. Il tuo socio è praticamente l'altra parte di te, ecco perché è fondamentale lavorare con qualcuno che ti aiuti a essere più rilassato, e non sotto stress.

8. Non smetterai mai di lavorare 

Noi cerchiamo di rispettare orari di ufficio normali, dalle 9 alle 18. Di fatto, però, lavoriamo molto di più: fino a sera tardi, la mattina presto... E anche se non siamo fisicamente davanti a un computer, i nostri cervelli continuano a macinare, sebbene in modalità soft, magari per risolvere un problema o per cercare nuove opportunità di crescita.

9. Spiegare agli altri quello che fai potrebbe essere complicato

Spesso quando raccontiamo in giro che abbiamo fondato un marketplace in rete, la gente ci chiede stupita: «E che cos'è?!». E altrettanto spesso non capisce perché abbiamo lasciato un lavoro sicuro per imbarcarci in questa avventura. È tutto molto più complicato quando si fonda un'azienda, ma abbiamo imparato a raccontare agli altri con orgoglio quello che stiamo realizzando, e se la gente non capisce, tagliamo corto. Le prime volte ci suonava molto strano definirci "imprenditrici", ma adesso ci siamo abituate.  

10. Avrai bisogno del tuo senso dell'umorismo 

Quando abbiamo fatto il colloquio con quelli di Y Combinator, subito dopo abbiamo distrutto la macchina. Direi che è stato in assoluto il giorno più stressante che abbiamo mai vissuto, i soldi in ballo erano tanti e stavamo ancora cercando di mettere insieme il nostro modello di business. E così, visto che avevamo la testa da un'altra parte, facendo retromarcia abbiamo preso in pieno un palo. In quel momento avremmo potuto distruggere per sempre anche il nostro progetto. Invece abbiamo mantenuto la calma e adesso su questo episodio ci ridiamo su. Insomma, capiteranno le giornate in cui tutto va storto e ti viene voglia di piangere, ma se hai un po' di senso dell'umorismo riuscirai a guardare le cose dal verso giusto. 

11. Trovare esempi cui ispirarsi non è facile

Negli Stati Uniti meno del 20% delle start-up sono fondate da donne, probabilmente in parte perché per una donna è più difficile affermare con orgoglio una propria idea. Di conseguenza, gli esempi femminili a cui guardare sono molto pochi, e può essere difficile convincersi che la propria idea sia quella vincente. Ciò detto, esistono diversi programmi dedicati alle donne che hanno bisogno di un aiuto per indirizzare la propria azienda. A noi piace il Female Founders Fund, che ha investito in aziende di successo come Manicube, WayUp, e Zola; e BBG Ventures, che sostiene le aziende tecnologiche rosa. La parte più difficile è convincere te stessa che ne vale la pena. In Italia le iniziative sono minori, ma esistono: per saperne di più vai nel sito della tua regione.

12. Metti in conto il fallimento 

Più o meno la metà delle start-up finisce la propria avventura con un fallimento, il che significa che potrebbe toccare anche a noi. All'inizio pensavamo che fosse la cosa peggiore che potesse capitarci, ma adesso cerchiamo di non stressarci troppo. Se vuoi fondare un business tutto tuo un po' pazza lo devi essere, perché devi convincerti che ce la puoi fare, qualunque cosa accada. È questa sicurezza illusoria che terrà in vita il tuo business!

Nella foto, Jennifer Lawrence nel film Joy.

DaCosmopolitan US