Hai mai sentito parlare di biromanticismo? La sessualità ha sempre più sfumature ed è sempre più fluida. Se vuoi aggiornare il suo vocabolario, è bene conosce tutte le parole che sanno descriverla al meglio. Perché fortunatamente si è andati oltre la semplice distinzione “gay” ed “etero” e ora ci sono tanti termini in cui molti membri LGBTQ+ possono identificarsi e rappresentare i loro gusti e le loro specifiche attrazioni. Anche se non fai parte della comunità LGBTQ+, ma sei comunque una grande alleata e una forte sostenitrice, ecco 23 parole relative alla sessualità e al genere che è assolutamente essenziale sapere.

23 termini che spiegano tutte le sfumature della sessualità

  1. Demiromantico. È una persona che prova un’attrazione romantica, solo dopo aver stretto un forte legame e sviluppato una certa familiarità con quella persona. Il demiromantico non crede nell’amore a prima vista e preferisce procede con calma e lentezza, provando dei sentimenti solo quando conosce bene e profondamente il partner.
  2. Biromantico. Il biromanticismo non punta sull’orientamento sessuale, ma pone l’accento sull’aspetto emotivo. In altre parole una persona biromantica può provare un’attrazione romantica al di là del genere.
  3. Autosessuale. “Identificarsi come autosessuale vuol dire provare un senso di attrazione sessuale verso se stessi”, spiega a Cosmo US l’esperta di sesso e relazioni Carmel Jones. Anche se gli autosessuali sono innamorati di se stessi, non vanno confusi con i narcisisti. Questi ultimi cercano l’attenzione e l’ammirazione da parte degli altri, ma mancano di empatia. Le persone autosessuali, invece, sono in grado di avere relazioni con gli altri, ma preferiscono fare sesso con se stesse, quindi sono dei grandi fan della masturbazione.
  4. Orientamento sessuale. L’orientamento indica verso chi è diretta la tuaattrazione sessuale. Gli eterosessuali provano attrazione verso le persone dell’altro sesso, gli omosessuali verso partner dello stesso sesso, i bisessuali per entrambi i sessi, gli asessuali verso nessuno.
  5. Genere. Anche se spesso si usa come sinonimo di orientamento, in realtà c’è una differenza cruciale tra questi due termini. “Se l’orientamento sessuale riferisce all’attrazione, l’identità di genere è invece il modo in cui ognuno di noi si percepisce: maschio, femmina, non binario…”, spiega l’educatrice sessuale Jimanekia Eborn.
  6. Eterosessuale. Sei etero quando ti piacciono persone di sesso opposto al tuo.
  7. Gay. Anche se tradizionalmente si riferisce a uomini che sono attratti da altri uomini, in realtà nel tempo questo termine viene usato anche per le lesbiche.
  8. Lesbica. È una donna che esce ed è attratta da altre donne.
  9. Queer. Si legge quir e significa “strano”, “eccentrico”. Se prima questa parola era considerata un insulto, poi è stata adottata dalla comunità LGBTQ + e ora viene usata per indicare tutte quelle persone che non si identificano nelle etichette sessuali tradizionali. È una sorta di termine “ombrello”, che spesso viene declinato con diversi significati.
  10. LGBTQ+. Questa parola identifica tutte quelle persone che non sono eterosessuali e/o non cisgender, cioè che non si identificano con il proprio sesso biologico. È un acronimo e L sta per lesbica, G per gay, B per bisessuale, T per trans, Q per queer. A volte la “Q” rappresenta anche una “domanda”, cioè coloro che mettono in discussione la loro sessualità ed è scritta come LGBTQQ o LGBTQ +.
  11. Bisessuale. Sono quelle persone che provano attrazione per individui sia del loro genere che del sesso opposto.
  12. Pansessuale. I pansessuali provano attrazione per le persone indipendentemente dalla loro identità di genere. C’è molta sovrapposizione tra pansessualità e bisessualità e alcuni usano entrambe la parole per descrivere il loro orientamento.
  13. Bifobia. La bifobia è la paura, l’odio e la stigmatizzazione nei confronti delle persone bisessuali. Questa avversione è spesso radicata su stereotipi errati, ad esempio sulla la convinzione che una persona bi possa essere propensa all’infedeltà.
  14. Binario di genere. Il binarismo di genere presuppone che un individuo appartiene a una determinata categoria di genere, o maschio o femmina, e si basa sul genere assegnato alla nascita, facendo riferimento ai genitali. Ricalca il dualismo maschio-femmina, non prendendo in considerazione ed escludendo tutti quelli che si identificano come transessuali, transgender e il genere non binario.
  15. Non binario. Una persona con un’identità non binaria non si riconosce e non si identifica nel binario di genere, cioè nel binomio maschio-femmina o esclusivamente come uno di questi due sessi. Chiamato anche terzo genere, preferisce vedersi come una combinazione di entrambi i generi o non riconoscersi né come uomo né come donna.
  16. Gender Fluid. Essere gender fluid vuol dire sentirsi a volte donna e a volte uomo, cioè scegliere un’identità di genere che fluttua e cambia nei diversi momenti della vita.
  17. Transgender. Molti abbreviano questo termine in trans e si riferisce a una persona il cui genere sessuale di nascita non corrisponde alla sua identità di genere.
  18. Intersex. L’intersessualità è un parola ombrello che indica tutte quelle variazioni biologiche del sesso che non rientrano nella classificazione binaria femmina-maschio. Questo può riferirsi sia ai genitali che ad anomalie dei cromosomi.
  19. Cis. È l’abbreviazione di cisgender e indica una persona che si riconosce nel sesso con il quale è nato, cioè la sua sessualità coincide con la sua identità di genere.
  20. Cishet. È l’abbreviazione dicisgernder heterosexual, cioè cisgender eterosessuale. Si usa per quelle persone hanno un’identità di genere che corrisponde il sesso di nascita e che sono attratte dal sesso opposto.
  21. Asessuale. Chi è asessuale non si sente attratto sessualmente dagli altri. Questo non vuol dire che non desidera avere rapporti stretti, anche romantici, ma l’idea di fare sesso con altre persone non gli interessa e non lo entusiasma. E va bene così. Sicuramente preferisce l’autoerotismo, con cui raggiunge anche orgasmi.
  22. Ipersessuale. A differenza dell’assessualità, “l’ipersessualità indica la tendenza ad sentirsi attratto da qualcuno anche solo da uno sguardo, senza essersi conosciuti prima”, spiega la sessuologa Timaree Leigh. Il bisogno di fare continuamente sesso viene identificato anche come dipendenza sessuale o sex addiction.
  23. Demisessuale. Se l’asessualità e l’ipersessualità sono gli estremi per quanto riguarda il modo di vivere il sesso, nel mezzo c’è il demissesuale. È una persona che prova attrazione fisica solo quando c’è un forte coinvolgimento emotivo nei confronti del partner.

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