Ah, l'indimenticabile famiglia March, nata dalla fantasia di Louise May Alcott! Te la ricordi, no? C'erano la dinamica Jo, la graziosa (e smorfiosa) Amy, la dolce Beth, la posata Meg... 

 Be', l'attore comico Alessandro Fullin ha preso la storia e le protagoniste di Piccole Donne, ha eliminato un po' di miele, lo ha sostituito con un pizzico di pepe (nero come il cinismo, rosso come l'eros), ha messo 4 uomini en travesti al posto delle sorelle (tenendo per sé il ruolo della madre) et voilà, ecco una versione "diversamente eterosessuale" di un classico della letteratura per ragazze!

Lo spettacolo, che si intitola Piccole Gonne, è in scena fino all'8 marzo a Milano, al teatro Martinitt.

Fullin/Mrs March ha un problema: deve accasare le figlie, che però oltre a essere povere e vestire solo e sempre con abiti a quadretti e cuffione in testa, non sono nemmeno particolarmente femminili. E lei, anche se a ognuna dice "sei la mia favorita", in realtà non le sopporta.

Nell'originale Jo era una simpatica maschiaccia piena di talento? Qui la madre le insegna a muovere i polsi in modo da risultare più aggraziata (e femminea). E quando decide di partire per cercare il suo destino, Mrs March la spinge praticamente fuori di casa. Amy dipinge improbabili quadri che non piacciono a nessuno, e che lei si ostina a regalare a tutti. Meg trova l'amore con un bifolco di campagna che parla solo di bietole e Beth... be' la povera Beth è un catalizzatore di malanni e di incidenti domestici. La famigliola si riunisce davanti al camino, sotto lo sguardo bonario di Barack Obama il cui ritratto trionfa sulla parete e, tra una battuta e l'altra, il quintetto si esibisce in qualche esilarante pezzo da musical.

Ci si diverte molto, gli ammiccamenti abbondano, di volgarità non c'è traccia e tutte le Cosmogirls che hanno un best friend gay dovrebbero fargli un regalo e portarlo a teatro.

Perché forse Louise May Alcott si rivolterà nella tomba, ma voi vi rivolterete nella poltrona: per le risate