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Uomini e donne che si incontrano, si scambiano sguardi e parole, poi magari si danno un appuntamento ed escono insieme, ma non sanno bene come andrà a finire.
O forse lo sanno benissimo e fanno finta di no.
Oppure non fanno nemmeno finta.

C'è una vasta gamma di personaggi, maschili e femminili, in questo libro di Filippo Facci. Ognuno con le proprie caratteristiche, debolezze, incongruenze, dolcezze.

Questa è una delle conversazioni "post-coitum" tra il protagonista e una donna con cui gli è capitato di andare a letto:

«Ma è stata solo una scopata e via?»
Eh?
«No, perché giuro, a me non era mai capitato.»
Che cosa?
«Una scopata e via.»
Ero a letto con una stagista un po' tardona, a fine coito.
Boh, bisognerebbe stabilire che cos'è «una scopata»
e che cos'è «via».
«È una scopata senza che ce n'è una seconda.»
L'abbiamo appena fatto e non l'avevamo mai fatto,
certo, ma io non avevo programmato né una né cento,
non so tu.
«Io avevo programmato di non fare niente.»
Sempre così. Però sei uscita con me, è andata come
è andata, e se dicessi che mi dispiace direi una balla.
«E quindi?»
Quindi non so che cosa intendi per scopata e via:
se due tizi lo fanno cinque volte allora cos'è? Cinque
scopate e via? E dieci volte?

Sembra cinico lo sguardo adottato, ma non necessariamente lo è. Più che altro è preciso come un bisturi: non usa filtri né decori. Perché la realtà è così: uomini e donne relazionandosi tra loro fanno pasticci. Continuamente.
Vogliono disperatamente amare: e non sempre sanno come si fa.