Dopo il successo di Volevo essere una gatta morta e La vita non è un film (entrambi editi da Einaudi), Chiara Moscardelli cambia protagonista. Infatti in Quando meno te lo aspetti (Giunti, € 14) il personaggio principale non è più l'alter ego dell'autrice, che si chiamava appunto Chiara Moscardelli, bensì Penelope Stregatti, barese di nascita e milanese d'adozione, single poliglotta dotata di una prodigiosa memoria, cui ne capitano di tutti i colori.

Chiara Moscardelli è in tour per parlare del suo libro e ieri sera è stata a Milano, alla libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte, dove a presentarla c'erano l'amico e scrittore (nonché personaggio del libro) Federico Baccomo e lo scrittore Fernando Coratelli che, in quanto barese doc, ha fatto da consulente a Chiara sul dialetto parlato dalla nonna di Penelope, e che ieri ha fatto delle letture "in lingua".

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Dicevamo che a Penelope ne capitano di tutti i colori... E non solo a lei! «Prima di diventare amico di Chiara pensavo che le storie che raccontava nei romanzi fossero frutto della sua immaginazione... poi frequentandola ho capito che è tutto vero!», esordisce Federico. L'autrice conferma: «Me ne succedono di tutti i colori, è vero. Per esempio... ricordo quando a un party esclusivo mi è capitato un problema dentistico... cioè mi è caduto il ponte nel Montblanc! In bocca mi è rimasto solo il perno e io ero disperata perché l'avevo pagato 3.000 euro quel ponte. Così mi sono messa a cercarlo con il dito nel dolce... e poi me ne sono andata in bagno con il piattino per cercare meglio! L'aspetto positivo è che per il resto della sera, al posto di essere la solita sguaiata, ho avuto un'aria da vera signora, perché non potevo aprire la bocca e quindi sorridevo e basta!».

Il pubblico è molto divertito, anche se qualcuno interviene quando Chiara, da vera romana, sebbene viva a Milano da qualche anno, prende il giro i milanesi: «Voi non siete normali!», esclama ridendo. «Cioè, siete stressati, vi iscrivete a mille corsi - ora va di moda il tango - ma poi mentre ballate non rivolgete nemmeno la parola alla partner!».

Federico Baccomo legge dal libro i desideri della vita di Penelope e ai primi tre posti ci sono, nell'ordine: "Innamorarmi", "Trovare l'uomo giusto", "Sposarmi". «Ma è davvero così necessario trovare l'anima gemella per essere felici?», domanda provocatoriamente Federico alla scrittrice. E qui la Moscardelli ci stupisce con una riflessione serissima, sebbene fatta con il sorriso e condita con aneddoti divertenti: «Noi ragazze siamo educate a essere mogli e madri. Quando vai dal medico, per esempio, quello ti chiede: "Figli?" e ancora: "È sposata?" e infine: "È fidanzata?". Tu rispondi per tre volte: "no" e lui, per tre volte, commenta: "Ah"... Poi per forza che ti senti una persona a metà! È la società a farci sentire così. A me capita spesso che ai matrimoni gli sposi si lamentino: "Non sappiamo a quale tavolo metterti, sei l'unica da sola...". Una volta, siccome non ne potevo più di domande su di me, a un matrimonio mi sono inventata di essere vedova e... non ci crederete, ma non solo questo ho tacitato ogni curiosità sul mio status, ma mi ha pure fatto guadagnare una certa dignità sociale! Insomma, noi donne cresciamo pensando che possiamo essere felici solo se siamo mogli, fidanzate, madri. E che se non siamo queste cose, tutto il resto perda di importanza. Invece non è così, dobbiamo ricordarci che possiamo essere felici anche senza un fidanzato, un marito o dei figli. Altrimenti il rischio è di vivere la vita desiderando quello che non abbiamo e di perderci tutto il suo bello!».

Brava Chiara, continua così!
Se volete vedere la Moscardelli in tour, sappiate che il 19 giugno è a Roma, il 20 a San Giovanni Teatino (Chieti), il 25 a Firenze, il 26 a Villimpenta (Mantova), il 30 a Imola. Per informazioni dettagliate vai sul sito della casa editrice Giunti.

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