Nei tessuti ci sono i colori saturi del tramonto, l'ottimismo dell'estate, un leggero mood psichedelico". Così Peter Dundas, designer di Emilio Pucci, definisce la sua collezione p/e 2015, che sfila sugli antichi parquet di Palazzo Serbelloni a Milano.

Si intuisce una sofisticata citazione "acida" già nel pre-show, mentre suonano le armonie stupefacenti di Sun King o Because degli ultimi Beatles: annunciano una passerella ricca di riferimenti Seventies ma sublimati, resi modernissimi da tagli e decori.

La scansione perfetta delle uscite mette in equilibrio maxi dress sfumati, in colori che ricordano la grafica delle copertine dei dischi anni 70, stile Are you experienced? di Jimi Hendrix, mini soprabiti con grandi bottoni a pastiglia, eleganti abitini geometrici con taglio ad A e sexy tailleur monocolore con pantaloni a sigaretta, giacca sartoriale e camicia di seta in toni abbaglianti come l'arancio o il verde menta.

Nulla è scontato, nemmeno il lavoro d'archivio: le stampe vintage tornano, ma sono meno riconoscibili ai più. E si mescolano ai soprabiti con frange sulle maniche, agli abitini in macramé, ai cotoni ricamati come i gilet che imperavano a Woodstock, ai completi shorts e camicia da festival girl in un raffinato abbinamento fra cognac e verde military, portati con una nuova interpretazione dei sandali da gladiatore o con accessori di suede.

Fino allo spettacolare abito in chiffon tie dye fiammato dal viola all'arancio indossato dall'altera, impeccabile Naomi Campbell. Da standing ovation.

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