Serena non ha come unica ambizione quella di trovarsi un uomo, lei vuole fare l'architetto. Interpretata da una Paola Cortellesi sempre infagottata in giubbotti extra large e sciatti cappellini di lana, è una ragazza semplice, nata e cresciuta ad Anversa, non nelle Fiandre ma nell'Abruzzo: un paesino di 300 abitanti, per intenderci. Fin da bambina Serena ha un enorme talento nel disegno e i suoi soggetti preferiti non sono principesse o arcobaleni ma case che non si limita a progettare: le costruisce anche coi mattoncini lego, sotto gli occhi perplessi di una mamma e di una zia tutte cucina, vestitoni a fiori e litanie in dialetto. La ragazza si laurea a pieni voti, fa master in tutto il mondo e ottiene un incarico importante in Inghilterra ma qualcosa le manca: l'Italia. Tornata nella Patria della pasta al sugo, il suo super curriculum viene accolto con freddi sguardi di disprezzo: l'architetto, secondo gli italiani, è un lavoro da uomo!

Raoul Bova in t-shirt super aderente sui pettorali scolpiti e col lato B protagonista indiscusso di vari primi piani è Francesco, il gestore di un ristorante in cui Serena fa la cameriera, uno dei tanti lavoretti su cui è costretta a ripiegare. Tra i due sembra esserci una certa attrazione fatta di sguardi languidi ed erotici massaggi ai piedi, sulle note di At Last di Etta James ma... ti piacerebbe! in realtà Francesco è gay, divorziato e ha un figlio. Tra lui e lei nasce una grande amicizia (o forse qualcosa di più? Dai Serena, è così bono!) e iniziano ad aiutarsi a vicenda per cavarsela in un mondo che li vuole diversi da quello che sono.

Una divertentissima serie di bugie, gaffe e misunderstanding ti farà riflettere su come, in certi ambiti lavorativi e sociali, tu sia obbligato a reprimere la tua vera personalità. Il maschilismo, l'omofobia, le basse prospettive lavorative che offre l'Italia, sono topic molto delicati e ad alto rischio di scivolone nel retorico. Il regista Riccardo Milani e la Cortellesi li affrontano con freschezza, la stessa con cui l'attrice romana ti faceva sbellicare a Mai Dire Gol. Paola mette alla prova il suo talento di trasformista, soprattutto della voce, passando in un attimo da abruzzese sguaiata ad architetto super professional, anzi: «Architetta, e sottolineo la vocale A finale!», dice la Cortellesi stessa nell'intervista per la presentazione del film.

In poche ma intense inquadrature, la troverai anche nei panni di una femme fatale che non può non ricordarti la sua imitazione della Santanchè.