Dopo il primo appuntamento aperto da Marco Mengoni e il secondo Showcase che ha avuto Annalisa come protagonista, l'Auditorium Multimediale di RDS 100% Grandi successi è pronta ad ospitare Tommaso Paradiso. Con l'ultimo album Sensazione stupenda pubblicato ad ottobre 2023, il cantautore romano sarà sul palco in compagnia di Anna Pettinelli.

Trasmessa su REAL TIME in prima serata mercoledì 27 dicembre alle 21:20, sul canale 31, l'esibizione sarà disponibile anche su RDS Social TV, canale 265. Reginetta del pop italiano, autrice di alcune delle canzoni più ascoltate dal suo progetto più recente e non solo come "Blu ghiaccio travolgente", "Per sempre ragazzi" e molte altre. Noi eravamo lì per le registrazioni e prima del concerto abbiamo avuto la possibilità di scambiare due battute con Tommaso Paradiso, che ci ha raccontato la sua vita a partire da alcuni versi delle canzoni appena pubblicate.

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In "Blu Ghiaccio Travolgente" canti «Questo disco l'ha scritto per te».

«Sì, il verso è per tutte le persone che stanno ascoltando questo disco, che ho scritto per loor. Mi sono immaginato la gente che si ascoltava le canzone dell'album e che pensava che quella strofa fosse stata scritta proprio per lui / lei, è una dedica generica ai miei fan».

A te è mai successo di sentire un pezzo e di aver pensato "lo ha scritto proprio per me"?

«Pezzi di altri? No no, non vale (ride, ndr). Beh, mi è successo in adolescenza tantissimo. Adesso sono più legato ad autori americani o internazionali in generale. Mi piace la canzone, ma magari non comprendo neanche bene il testo. Mentre quando si è più giovani si è molto legati alle parole, da adolescenti ci si scrive il testo ovunque, sul diario, sui muri in camera. Quando sei ragazzino sei più una tabula rasa. Adesso, invece, da adulto sei attento ad altro, poi io scrivo pure i miei, quindi...».

A proposito, «Per sempre ragazzi che non sanno mai dire basta con il cuore a pezzi». Com'è stata la tua adolescenza?

«Bellissima, non posso negarlo. Le turbe sono iniziate post liceo, verso i 18 anni, tutto insomma, cominciavo a prendere coscienza che... sai io ho vissuto l'adolescenza grazie forse a una madre molto in gamba, è un ambiente giusto che ho trovato, io vivo un'adolescenza molto felice dove mi sembrava tutto un divertimento. Nonostante l'impegno a scuola, con un'educazione molto severa, è stato tutto molto spensierato. Poi, quando scopri il mondo... Beh, cambia tutto. C'è chi lo scopre prima, chi lo scopre più tardi, c'è chi non lo scopre mai, che il mondo non è così perfetto come lo immaginavamo da piccoli.

E quindi arriviamo a "Sensazione stupenda", dove canti «perdersi dentro casa a chiedere aiuto».

«Sì, ogni tanto mi perdo dentro casa, ma mentalmente, quando non ti ricordi che cosa stavi facendo, ma perdersi a me è una sensazione molto piacevole. Mi ricordo quando con un mio amico Matteo andavo al motorino a liceo e giocavamo a perderci con i motorini, non c'erano le mappe sul telefono, ma il Tutto Città, e facevamo strade stupide a costo di andare forse in altri quartieri, fuori Roma. E quindi forse sì, quando sei in un'attitudine positiva, perdersi fa bene.

In "Figlio del mare", a proposito di perdersi, «non sai camminare perché hai i piedi in cielo».

«Innanzitutto devo dirti che io non so bene come camminare, fanno molte imitazioni di come mi muovo, sono una vera e propria caricatura, muovo le gambe in modo strano, sembra sempre che galleggio su qualcosa o che sotto ci sia del pane morbido, una nuvola. Per questo spesso ho più le gambe e i piedi sull'asciutto in cielo rispetto che sulla terra, capito?

I sogni si possono avere anche da grandi?

«Guai a non averli, certo da ragazzino hai un mondo molto più aperto, un modo dei sogni molto più vasto, no? Da grande invece cominci a realizzarli, almeno nel mio caso. Non bramo un chissà quale futuro di gloria, sono più grato per aver realizzato alcune cose, capito?»

E a parte il sogno di diventare cantautore, qual è stato un sogno, diciamo magari, che uno non direbbe, che ti senti di aver realizzato? Una conquista?

«Una conquista spirituale o materiale?»

Entrambe.

«Cominciamo da quella immateriale, quando molte persone mi scrivono, mi portano per strada e mi dicono che ho fatto del bene con le canzoni: questo è il dono più grande che c'è. Il desiderio più venale invece, si lega a uan canzone che scrissi tanti anni fa. Dicevo che una casa al mare sarebbe stata il mio sogno. Da bambino avrei voluto vivere tutta la vita su una casa al mare e ce l'ho fatta. Ci vado spessissimo ed è il mio posto nel mondo».

E tu che sei così appassionato di film, a che film assoceresti il tuo album più recente, Sensazione stupenda?

«Se Sensazione stupenda fosse un film? Sì. Ah, bello, bella domanda. Beh, oddio, perché è un album semplice, molto semplice, ma ti travolge. Io lo metteerei sicuramente tra I ponty di Mdison County, perchè è un album semplice, Clint Eastwood è fmaoso per sceneggaitrue molto semplice ma travolgono, così come il disco. Poi, siccome abbiamo lavorato anche molto sull'estetica, un'estetica che fosse sempre di più mia e solo mia, ti direi anche un film di Tarantino. E poi come terza reference metterei una commedia all'italiana, e quindi Sordi, tipo Amore mio aiutami, una di quelle belle commedione Anni 70 che non facciamo più».