Simone De Beauvoir: libri e pensieri di una vera femminista
Lotta per i diritti della donna, la figura femminile in un man’s world, politica, riflessioni e affermazioni scandalose: vi presentiamo Simone De Beauvoir, la femminista che ha fatto arrabbiare la critica letteraria.
Donna indipendente, autrice della “Bibbia” del femminismo e personaggio considerato a dir poco scomodo e scandaloso: Simone De Beauvoir è stata senza dubbio una figura fondamentale del Novecento, nonché una scrittrice prolifica. Nei suoi libri non ha mai negato le sue ideologie, né si è risparmiata nella lotta per i diritti delle donne - anche a costo di rimetterci la reputazione. In una società dove la donna è funzionale solo se messa in relazione all’uomo, Simone rifiuta il matrimonio, combatte per ottenere la parità dei sessi e scrive, esprime la sua opinione in un tempo in cui una donna che pensa è pericolosa e scomoda più di ogni altra cosa al mondo.
Influenzata dall’esistenzialismo di Sartre (di cui è musa e compagna), Simone si è fatta portavoce dei primi movimenti femministi dando nuova accezione a questo termine. Rinnegando la donna così come la vuole la società, dipendente dall’uomo e importante solo se in relazione ad esso, ha gettato le basi di quella libertà – di pensiero, di parola, di opinione – che oggi possiamo dire di aver conquistato (anche se i fatti di cronaca, ogni tanto, sembrano gridarci il contrario). Per rendere omaggio a questa grande artista, ecco i 7 libri da leggere di Simone De Beauvoir per conoscere il suo pensiero e apprezzarla veramente.
Primo romanzo della Beauvoir, L’invitata è un libro che ha fatto più che scalpore: uscito nel 1943, affronta temi scottanti come le relazioni aperte e il groviglio amoroso di tre persone che vivono una passione fatta di solitudine e ossessioni. E si va ben oltre il classico modello di coppia stabilito dalla società, con un’apertura mentale che persino oggi stupisce (immaginiamoci ottant’anni fa!).
Le donne hanno appena conquistato il diritto di voto, ma sogni e speranze delle suffragette si sono presto infranti, scontrandosi con una società che non è ancora pronta ad accoglierli. L’autrice si rende conto di come questa grande conquista sia risultata inutile per tutto il genere femminile, ancora considerato inferiore e discriminato. Le donne sono ancora il sesso debole, ma la Beauvoir potrebbe avere una soluzione. Ovviamente, questa sua ideologia la porta a essere etichettata come scandalosa, e il libro viene proibito in Francia.
Acclamato da critica e pubblico, I mandarini viene considerato forse il romanzo più bello di Simone - tanto da vincere il premio Goncourt. Siamo negli anni ‘50, nella Parigi del dopoguerra, l’autrice ci presenta personaggi come Henry, Nadine, Anne e Dubreuilh. I ragazzi riflettono sul futuro mentre vedono i loro sogni cozzare contro una realtà che non è pronta ad avverarli.
Per raccontare l’universo femminile, stavolta Simone si fa prestare la voce da tre donne: per via di una crisi coniugale, le tre dovranno mettersi in discussione. La propria vita, il proprio ruolo di madri, mogli, donne: tutto viene analizzato e raccontato in questa confessione a più voci, che dà vita a una riflessione profonda sulla figura della donna nella sua accezione più ampia.
Insieme ad altri tre volumi, L’età forte, La forza delle cose e A conti fatti, Memorie di una ragazza perbene va a costituire l’autobiografia dell’autrice – realizzata in quasi 20 anni. Questi quattro volumi parlano della sua intera esistenza, fatta di scontri ideologici e lotte politiche, piccole conquiste e grandi delusioni, passioni violente e la dolcezza dell’amore.
In occasione della malattia di sua madre, Simone si lascia andare a una riflessione sulla vecchiaia, sulla malattia stessa e infine sulla morte. E tra rimpianti e rimorse, il ricordo di quello che fu e l’ombra di ciò che non è mai stato, l’autrice ci offre un quadro completo di tutti i moti interiori che devono averla scossa in quel periodo così difficile.
Chiudiamo questa lista con l’ultima fatica letteraria di Simone. La cerimonia degli addii ripercorre le tappe della sua relazione con Sartre, ed è suddiviso in due parti. Nella prima, Simone ci racconta gli ultimi anni di vita del grande filosofo, mentre la seconda è ricca di conversazioni tra i due amanti. Le tematiche affrontate sono tante, dalla letteratura alla politica, passando inevitabilmente per la figura della donna e persino per quella di Dio.
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