Misteri, crimini, intrighi, indizi, sospetti... Hai deciso che è ora di metterti al computer e scrivere la trama di un giallo (thriller o noir) che ti frulla in testa, ma non sai da dove iniziare. Come scrivere un libro giallo non è affatto scontato, ma il tempo a disposizione non ti manca, le idee nemmeno, ti servirebbe giusto un po' di coaching di un'autrice esperta nel genere. Abbiamo chiesto qualche consiglio all'autrice di gialli Adelaide Barigozzi, una firma storica della redazione di Cosmopolitan, che ha pubblicato da poco il suo secondo romanzo giallo, Una sfilata rosso sangue (Fratelli Frilli Editori).

Come è nata la tua passione per i gialli?

Mi sono appassionata al genere da lettrice. A 11-12 anni restavo sveglia fino all’alba a leggere i gialli YA di Nancy Drew (è in arrivo anche la serie tv). Poi sono passata ad Agatha Christie. Crescendo, dal poliziesco classico inglese mi sono spostata sull’hard boiled americano e su altri filoni noir, da Patricia Highsmith a Ruth Rendell, da Cornell Woolrich a James Ellroy, da Jim Thompson a Jo Nesbo, e potrei continuare... Il mio consiglio numero uno per chi vuole scrivere gialli, infatti, è di leggerne moltissimi!

Quanti gialli hai scritto?

Finora ne ho scritti due: l’ultimo è appena uscito, s’intitola Una sfilata rosso sangue ed è ambientato soprattutto a Milano durante la Settimana della Moda, quando un evento in onore di una stilista curvy viene funestato da un crimine efferato (non dico altro per evitare spoiler). Il mio primo giallo, invece, Vico dell’Amor Perfetto – Un’indagine per taglie forti, si svolge a Genova, in un antico palazzo dove nessuno è ciò che sembra. Entrambi fanno parte di una serie con le stesse protagoniste improvvisate detective: Clara, Patti e Rosanna, tre amiche curvy che gestiscono una boutique di abiti sexy e colorati over taglia 48.

Una sfilata rosso sangue: Un'altra indagine per taglie forti

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Credit: courtesy Fratelli Frilli Editori

Il giallo ha tante protagoniste donne, come Kay Scarpetta, Miss Marple, Penelope Poirot... Ne hai una che preferisci in particolare?

Confesso che con alcune famose investigatrici a volte non riesco a empatizzare perché le trovo un po’ stereotipate. Nel tentativo di creare un’alternativa al tipico detective maschio brutale, seduttore seriale e gran bevitore, diverse autrici hanno costruito personaggi femminili che ne sono una sorta di fotocopia in tacco 12 e look animalier. Preferisco personalità più eccentriche e complesse, tra tutte Barbara Harvey, poliziotta bizzarra ma dall’intuito eccezionale, creata dalla grande Elizabeth George – da leggere fra gli altri Dicembre è un mese crudele (Longanesi) – e Renée Ballard, tormentata detective di L.A., ideata in realtà da un uomo, Michael Connelly, e apparsa per la prima volta in L’ultimo giro della notte (Piemme).

I tuoi consigli per chi vuole scrivere un giallo: da dove si comincia per gestire una trama intricata, che alla fine deve funzionare? Ci sono autori che si fanno degli schemi, chi usa i post it, chi scrive in sequenza e mischia le carte nell'editing. Qual è il tuo metodo?

Di solito, preparo uno schema di base e poi lascio andare la fantasia. Le modalità, però, cambiano a seconda delle esigenze. Per Vico dell’amor perfetto avevo disegnato in sezione Palazzo Polena dove si svolge la trama, con tutti i suoi abitanti. Mi è stato molto utile collocarli nello spazio per non perdere di vista la cronologia dei loro movimenti. Invece, per Una sfilata rosso sangue ho creato un plot su come si erano svolti effettivamente i fatti, con i profili psicologici dei personaggi principali, dopodiché ho sviluppato la trama in libertà, seminandola di depistaggi. L’essenziale è scegliere il metodo più in sintonia con il proprio processo creativo. Inoltre, la prima fase di scrittura è importante, ma lo è anche quella di editing finale. Io faccio sempre 3-4 riletture con correzioni.

Quando inizi a scrivere un nuovo giallo sai già cosa racconterai o è una sorpresa anche per te?

Parto da un’idea iniziale, che spesso è solo una suggestione, ma non so mai dove mi porterà. Le mie storie prendono vita scrivendo. Certi personaggi sembrano dotati di vita propria: mi suggeriscono situazioni cui non avevo pensato prima. Questa per me è la grande magia della scrittura.

In un giallo che si rispetti il sospetto cade su tutti ma bisogna evitare che il lettore capisca troppo presto chi è il colpevole. Un tuo commento su questo aspetto cruciale nella stesura di un giallo?

È un punto fondamentale. Sta alla bravura dello scrittore creare quell’ambiguità che alimenta la suspense senza mai deludere le aspettative del lettore. Esistono vari modi di sviare l’attenzione dal vero colpevole: il primo risiede nella scrittura stessa, che deve allontanare chi legge dalla verità, pur seminando indizi per giocare con lui ad armi quasi pari (almeno, questa è la mia linea). Altri stratagemmi utilizzati: una trama parallela a quella principale che conduce a un altro mistero creando un diversivo, l’uso di diverse voci o piani narrativi e il ricorso all’azione spezzata per cui i capitoli si interrompono sul più bello. Un metodo cui è ricorso anche l’Ariosto. Prova a leggere L’Orlando Furioso: per me è il primo giallo della letteratura!

Il tuo è un giallo comedy, che si legge sempre con il sorriso a fior di labbra, rispetto ai gialli thriller dev'esserci un elemento buffo che spezza la tensione, una tecnica che chi scrive film o serie tv horror conosce bene... Ce la racconti?

Sì entrambi i miei gialli sono anche commedie da leggere con il sorriso: mi diverto a creare personaggi eccentrici e situazioni divertenti e paradossali. Non seguo in modo consapevole una particolare tecnica, ma di sicuro abbiamo molto da imparare dalle sceneggiature di thriller e horror. Se alterni momenti buffi e spensierati a scene drammatiche, come in una doccia scozzese, di sicuro aumenti la tensione perché giochi con l’elemento sorpresa e tieni il lettore incollato alle pagine. Scrivere un giallo alla fine è come fare una torta: devi miscelare gli ingredienti giusti nelle dosi giuste, ma anche nella giusta sequenza.

Come si inserisce un tema sociale o di attualità in un giallo: tu hai scelto il tema della body positivity, con le protagoniste curvy. Come rappresentare in modo più inclusivo?

Il noir si presta molto a trattare temi di attualità, anche di forte impatto. Ogni storia di mistero, infatti, ha una sua funzione fisiologica: arrivare alla verità. Lo stesso obiettivo di chi vuole denunciare un’ingiustizia o far emergere una contraddizione della nostra società. Sebbene in tono ironico e leggero, io ho scelto questa chiave per parlare di body positivy, ma anche per rovesciare alcuni stereotipi sul corpo delle donne e sulle taglie standard richieste oggi per essere considerate belle.

Ci sveli qualche trucco per tratteggiare personaggi credibili modellandoli su se stessi o per creare le trame attingendo all'esperienza diretta?

Scrivere di cose di cui hai esperienza diretta è sempre una buona regola perché ti evita banalità, scopiazzature e imprecisioni e rende il tuo romanzo unico e speciale. In Una sfilata rosso sangue, per esempio, parlo del mondo della moda e delle riviste femminili, che conosco bene, un elemento che aggiunge autenticità. Questo però non significa che devi escludere a priori certi argomenti: puoi sempre documentarti. Lo stesso discorso vale per il fantasy, un genere oggi molto di moda: se vuoi che la trama risulti originale, anche in uno scenario di pura fantasia devi saper innestare un po’ del tuo mondo, fatto di emozioni e sentimenti.

I gialli delle autrici italiane da scoprire

"In USA e UK ci sono gialliste superpopolari, invece in Italia gli scrittori uomini dominano quasi sempre la scena. Una spiegazione ancora non ce l’ho, però trovo che sia un dato che deve far riflettere. Detto questo, le scrittrici italiane di noir che propongono trame interessanti e attuali sono diverse," ci racconta Adelaide Barigozzi". Le abbiamo chiesto di svelarci quali sono le sue preferite:

  • Mariolina Venezia e la sua vice-questore Imma Tataranni: l’ultimo giallo uscito è Via del Riscatto (Einaudi).
  • Ilaria Tuti con Ninfa dormiente (Longanesi), seconda indagine di Teresa Battaglia, poliziotta criminologa fuori dagli schemi.
  • Gabriella Genisi con Pizzica amara (Rizzoli) ha creato una nuova protagonista, il maresciallo dei carabinieri Chicca Lopez gay dichiarata.
  • Rosa Teruzzi crea ambienti milanesi doc con la sua investigatrice Libera, La fioraia del Giambellino (Sonzogno).
  • Serena Uccello col suo romanzo d'esordio La nostra casa felice (Giulio Perrone Editore), che apre uno squarcio sulla criminalità calabrese.

3 consigli pratici per pubblicare il tuo giallo

  • Vuoi farti notare? Mettilo su Wattpad. La piattaforma di social reading e autopubblicazione gratuita più usata dai ragazzi di tutto il mondo è dove gli editori tengono d'occhio gli esordienti. I titoli più letti potrebbero diventare romanzi, ma web serie o film.
  • Vuoi farti pubblicare? Proponi il manoscritto a un piccolo editore. "Oggi le grandi case editrici si affidano molto successi digitali e social, mentre sono i piccoli editori a scommettere sugli esordienti," spiega Adelaide Barigozzi. Cercane uno specializzato in gialli, prendendo in considerazione però solo quelli che non chiedono soldi. Te ne segnaliamo alcuni: Fratelli Frilli Editori (che quest’anno compie 20 anni), Morellini Editore e Crime Line, una piccola casa editrice fondata da due giovani autrici, Annalisa Rizzi e Federica Gaspari.
  • Vuoi guadagnarci? Autopubblicalo con Amazon. Puoi pubblicarlo direttamente con Amazon, in ebook o cartaceo, utilizzando il servizio Kindle Direct Publishing, che si occupa anche di stamparlo e distribuirlo attraverso la piattaforma. Stabilisci tu il prezzo e guadagni per ogni copia venduta.

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