Quentin Tarantino vuole mettere un punto alla sua carriera come regista. Sono già parecchi anni che lo dice: vuole chiudere in bellezza, all'apice della fama e dedicarsi ad altro, alla scrittura nello specifico. Pare abbia un accordo per due libri con Harper Collins uno dei quali è appena uscito: si intitola Cinema Speculation e analizza i film che, dagli anni Settanta a oggi, hanno contribuito alla sua formazione cinematografica. Prima di chiudere definitivamente con la macchina da presa però, ci sono almeno due progetti da portare a termine. Il primo riguarda il piccolo schermo: si parla di una serie televisiva di otto episodi che su cui il regista starebbe lavorando ma di cui ancora non si hanno molte informazioni. E poi c'è il suo decimo film, l'ultimo.

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Chelsea Guglielmino//Getty Images
Il regista Quentin Tarantino

Secondo Variety, Tarantino si starebbe preparando a invitare i possibili acquirenti a leggere la sua ultima sceneggiatura in modo da stringere un accordo simile a quello di C'era una volta a Hollywood. Per leggere la sceneggiatura i dirigenti delle case di produzione devono necessariamente recarsi presso l'ufficio dell'agente di Tarantino a Beverly Hills e leggere le pagine in una sala conferenze. Queste misure sono state messe in atto dopo che la sceneggiatura di The Hateful Eight era stata in parte diffusa senza permesso nel 2015. Una volta conclusa l'asta, il regista inizierà a lavorare al film il prossimo autunno.

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La critica cinematografica Pauline Kael

Il titolo (ancora provvisorio secondo diverse fonti) è Cinema Speculation e sembra che sarà ambientato nella Los Angeles degli anni Settanta. Il film avrà, secondo le prime indiscrezioni, una protagonista femminile ispirata a Pauline Kael, critica cinematografica molto amata dal regista nota per i suoi scontri con editori e registi, ex consulente della casa di distribuzione Paramount ed esponente del movimento cinematografico della New Hollywood. Tarantino ha definito il mondo delle piattaforme streaming «deprimente» e sembra voglia allontanarsi dal cinema proprio perché sente che non lo rappresenta più fino in fondo. Ecco quindi che il personaggio di Kael risulta perfetto per chiudere il cerchio del suo percorso artistico, anche se non sarà facile mettere un punto a una carriera del genere. Del resto «la vita», come scrive la steesa Kael, «è troppo complessa per finali facili».