Il silenzio è sottovalutato. Preferiamo le parole, vogliamo spiegarci, vogliamo riempire i vuoti, vogliamo avere ragione. Aggiungiamo, invece di togliere e spesso facciamo peggio. «Molte persone hanno perso l'opportunità di non dire nulla» dice Seán alla piccola Cáit. Entrambi condividono il silenzio e, al suo interno, comunicano forse meglio di molti di noi. Cáit (Catherine Clinch) è la protagonista di The Quiet Girl film del regista Colm Bairéad basato su un racconto di Claire Keegan e candidato agli Oscar come miglior film straniero, attualmente nelle sale in Italia. È una bambina il cui silenzio racconta cose diverse: gentilezza d'animo, paura forse, intelligenza, senso di abbandono quando la famiglia - disfunzionale e con troppi figli da badare - decide di lasciarla per l'estate dalla cugina di sua madre Eibhlín (Carrie Crowley) e del suo taciturno marito Seán (Andrew Bennet) in una fattoria irlandese.

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«Mentre questa lunga e calda estate avanza con l'infinito dell'infanzia», scrive il Guardian, «la superba cinematografia di Kate McCullough e la scenografia di Emma Lowney creano un nuovo mondo magicamente bello in cui Cáit si sente allo stesso tempo minacciata ed esaltata: quasi ogni inquadratura è una gemma pittorica vividamente composta». La bambina girovaga per la campagna, si avvicina pian piano, come un animale impaurito, alla coppia che si prende cura di lei e, nel frattempo, percepisce e scopre che i due custodiscono un segreto. «Tutto in questo racconto autentico è realizzato con la più profonda sincerità e delicatamente ricco di rappresentazioni piene di sentimento e immagini adorabili», scrive il Los Angeles Time.


In The Quiet Girl il tempo è sospeso e l'occhio si sofferma sul particolare, sulle piccole attenzioni quotidiane, sui gesti umani e gentili, apparentemente superflui (un dolcetto donato, una mano che spazzola i capelli, un'attenzione in più all'altro), che crescono ogni giorno impercettibilmente come i fili d'erba nei campi della fattoria. Senza le incomprensioni delle parole, l'affetto tra Cáit e la sua nuova famiglia d'elezione nasce seguendo altre strade. «L'aspetto chiave di The Quiet Girl», spiega ancora il Los Angeles Times, «è quanto siano rare le rappresentazioni cinematografiche della simpatia quotidiana e disadorna senza il meccanismo del movente della narrativa comune». La colonna sonora di Stephen Rennick assieme al fruscio degli alberi e alla radio che parla in sottofondo favorisce l'immersione nei silenzi e negli sguardi (Clinch è meravigliosa nel suo esordio) e ci invita a riflettere: come scrive Variety, «Nonostante tutte le cose che possono perdersi nella quiete, a volte le persone possono ritrovarsi lì».