Avremmo dovuto essere a posto già con Harry ti presento Sally, avremmo dovuto placare la nostra voglia di amicizie che si trasformano in amore in formato romcom. Del resto già allora (ed era il 1989 quando è uscito il film con Billy Crystal e Meg Ryan) avevamo tutti gli elementi di questo cliché cinematografico: un ragazzo e una ragazza molto diversi che battibeccano ma in fondo sono amici, che insieme si divertono e che tutti noi speriamo prima o poi capiscano i amarsi. E invece ancora (incredibilmente?) non ne abbiamo abbastanza e infatti su Netflix è arrivata Da me o da te, commedia romantica con Reese Witherspoon e Ashton Kutcher che ci dà esattamente quello che vogliamo da una serata sul divano: altri due amici che, forse, non sono solo amici.

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Witherspoon e Kutcher interpretano Debbie e Peter, amici di lunga data che hanno condiviso un'unica notte di passione prima di iniziare un'amicizia ventennale molto stretta. Lei vive a Los Angeles, è una madre single apprensiva e nevrotica, lui vive a New York, è un uomo d'affari di successo che passa da una relazione all'altra. Si raccontano tutto, senza gelosie né bugie finché non decidono di scambiarsi temporaneamente le case: lei va a stare nell'appartamento di lui e lui si prende cura del figlio di lei a Los Angeles. È a quel punto che, entrando davvero l'uno nella vita dell'altra, le certezze cominciano a crollare.

Poco importa che il risultato sia banale (per il New York Times al pari di un regalo di San Valentino comprato al supermercato) il trope "friends to lovers" un brivido ce lo dà sempre, qualunque sia la variazione sul tema. Funziona in Harry ti presento Sally, in Scrivimi Ancora, in Giovani, carini e disoccupati, in Amici, amanti e...: la lista è davvero lunga. Ma perché? Perché ci piace così tanto sperare che l'amicizia si trasformi? Perché soffriamo nel vedere uno dei due amici realizzare di provare «qualcosa di più» e struggersi all'idea di confessarlo? Forse perché percepiamo la tensione, la linea sottile su cui i due protagonisti camminano in punta di piedi, un passo falso e niente sarà più come prima, è lì che sta il bello. Forse perché ci hanno insegnato (sbagliando, certo, ma non ci interessa) che l'amore sta un gradino sopra l'amicizia o forse, banalmente, perché ci ricorda della prima volta che abbiamo preso una cotta per il nostro migliore amico e abbiamo avuto il terrore di perderlo. E infatti l'abbiamo perso perché «Quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile», poco importa se poi va male.