Quando Margherita ha deciso di dare vita al suo podcast non avrebbe mai pensato di trovarsi accanto ad amici e a grandi professionisti del mondo dello spettacolo. Margherita Devalle ha 33 anni e dopo le collaborazioni con Billboard Italia, Triennale Milano e Milano Music Week, e tre stagioni di Fatty Furba (di cui vi avevamo già parlato qui), la speaker radiofonica torna alla conduzione del suo mondo (per la quarta stagione), dove può entrare solo chi l'ha colpita per qualche motivo particolare, al punto che oggi a ogni ospite, donna, associa una parola. "Ispirazione", "determinazione", "sincerità", sono il ritratto in sintesi di un mondo che non dalla quarta stagione diventa anche video, per portare gli ospiti ancora più vicini al pubblico, al punto che chissà che non si inizi a registrare dal vivo. Noi ne abbiamo parlato proprio con lei, e vi invitiamo ad ascoltarla.

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L'ultima stagione del podcast Fatty Furba è piena di novità.

«Sì, in questa ultima stagione ho deciso di integrare la parte del video. Non siamo più solo audio, ma abbiamo deciso di fare un upgrade per permettere all'ascoltatore di dare un volto agli ospiti di Fatty Furba, alle loro storie. Mi piace sempre paragonare il creatore di un podcast a un regista, che utilizza un metodo narrativo differente, ma in realtà racconta delle storie raccontate dai protagonisti stessi. E la storia bisogna saperla raccontare».

Quali ospiti hai scelto per la quarta stagione?

«Proprio come in un film servono buoni attori, un buon ospite di un podcast fa davvero la differenza. Per questo la scelta degli ospiti è, diciamo, la prima cosa a cui ho sempre pensato per realizzare le puntate. Sono stati tutti personaggi che mi interessano già a prescindere, nella vita quotidiana, che mi hanno attratto per determinate motivazioni. Ognuna delle puntate di quest'anno è stata così, ma anche per le stagioni precedenti. E quindi faccio questo tipo di selezione. Dopodiché in realtà si entra nella fase di ricerca che mi porta a preparare le interviste, anche se molto poi viene lasciato all'improvvisazione. In realtà niente viene lasciato al caso, c'è sempre uno studio minuzioso del personaggio.

Quanto tempo prima ti prepari le interviste?

«Lavoro molto bene sotto stress, quindi cerco di iniziare pochi giorni prima del girato a costo di passare anche tutta la notte al pc, così sono molto fresca e più lucida e mi sembrerà quasi di conoscere il mio ospite come un'amica o un amico di vecchia data. E questa è la mia non-tecnica che ho usato per sopravvivere e che piano piano nel tempo ho raffinato.

Se potessi abbinare ogni tuo ospite dell'ultima stagione a una parole, quale useresti?

«Che bel gioco! Andrea Delogu, secondo me, può essere abbinata alla parola "ispirazione". Per me lei è tutto questo: lo è la sua vita e lo è il percorso della sua vita. meditativa e riflessiva e positiva a tutto questo mondo. Laura Inghirami? "Freschezza" e "determinazione". Mi ha molto colpito la nostra differenza generazionale e quindi di carattere e punti di riferimento, dal come lei utilizza l'italiano, la sua freschezza, senza dimenticare la professionalità, nonostante appunto la sua giovane età. Diletta Bellotti ha un solo termine, che è "caporalato", il capo di tutte le lotte nel senso che è da lì che poi partono tutte le altre lotte. E Chadia? Beh, lei è sincerità estrema, è pura nel suo essere qualsiasi cosa uno possa giudicare che sia, quindi sì, è onesta.

Ci puoi fare uno spoiler sulla prossima stagione?

«Ci stiamo già lavorando, vedendo persone che mi stanno dando una mano: fino alla stagione precedente ero da sola per la maggior parte delle scelte, invece adesso per fortuna le condivido con un team. E quindi mi dicono di aspettare, che non c'è fretta, è un mio limite (anche se a volte questo mio carattere è servito), ma mi viene spontaneo dire: "cosa stiamo aspettando?" Invece ci sono dei tempi da rispettare, delle strategie da mettere in atto».

Hai mai pensato di aprirli al pubblico? Sarebbe bellissimo venirti a vedere dal vivo.

«Fino ad oggi è stata una cosa troppo grande da realizzare, ci ho pensato anche, ma rischia di diventare po' autoreferenziale. Poi in realtà parlando con i miei amici, amici di amici, leggendo i commenti e i messaggi che mi arrivano ho visto che in realtà è quasi un'esigenza dell'ascoltatore ormai, e allora chi lo sa? Magari una sola puntata sì, sarebbe bello iniziare così. Ho cercato di togliere una distanza inserendo la parte video, permettendo al pubblico di vedermi e conoscere i miei ospiti più da vicino, non resta che registrare tutto dal vivo».