Che cos'è questo nuovo amore moderno? È quello che non vuole definire nessuno secondo canoni della morale comune, ma che sente il bisogno di auto-definirsi ogni volta, in base alla propria condizione, forse per farci sentire tutte e tutti meno soli. Ecco quindi che ci si trova incastrati in una situationship, si è vittima di ghosting o di orbiting, peggio ancora si divide il letto con chi ci fa breadcrumbing: l'amore moderno fa del lessico sentimentale il suo baluardo.
Senza limiti né generi, non determinato né racchiuso in schemi fissi, al contrario al di sopra di ogni categoria, l'amore dei giovani è quello per gli altri, sì, e soprattutto per se stessi, nel nome della massima libertà espressiva. Lo canta BigMama, la dea che ha tatuato sul suo stesso petto, artista di riferimento per tutta la comunità Lgbtqia+ e, soprattutto, tra i 30 big che hanno calcato il palco dell'Ariston durante la 74esima edizione del Festival di Sanremo.
BigMama ha fatto del proprio corpo un simbolo e della battaglia contro il bullismo la lettera per parlare alla Marianna di tanti anni fa, sempre accompagnata dai testi delle sue canzoni. Tra queste "La rabbia non ti basta", che dall'Ariston suona come un inno a volersi bene per come si è, per le carezze che avremmo voluto darci da piccole. «Non c’è sensazione più brutta di sentirsi soli, e io l’ho provata per una vita intera. Essere attaccata, derisa, aggredita, violentata per poi sentirsi profondamente sporca e in colpa. Ero stanca: la mia voce doveva essere ascoltata, doveva accompagnare, prendere la mano e portare chi era all’ascolto verso la consapevolezza», ha detto a Le Iene.
Amadeus l'ha voluta in gara direttamente tra i big e così è stato. Marianna Mammone rivendica la propria unicità con un corpo che è solo suo ed è, soprattutto, amato da lei e dalla sua ragazza Ludovica. È lo stesso corpo per cui Marianna, a poche ore dalla sua prima serata a Sanremo, viene paragonata a Ursula de La Sirenetta, con un meme che dovrebbe far ridere, per quello che secondo la morale comune non corrisponde a un corpo conforme. E BigMama risponde ricordando il valore sacro dell'unicità e dell'amore in diretta nazionale, nel momento in cui il programma registra il 65% di share: dopo aver cantato, infatti, vestita di un body con cappuccio di Lorenzo Seghezzi e collant rosse e nere con la stampa "Queer revolution" e i simboli della community Lgbtqia+, BigMama ritira i fiori dalle mani di Amadeus e dedica il pezzo all'amore libero: «A tutta la comunità Queer, amatevi liberamente: potete farlo».
Poche ore dopo la sua esibizione busso alla porta della camera 141 dell'Hotel Royal, per farmi raccontare da lei cos'è l'amore, oggi, nella sua stanza d'hotel di Sanremo. Mi abbraccia con le sue unghie lunghissime e sul divano broccato della suite iniziamo a parlare. Tra una chiacchiera e l'altra riscriviamo insieme il vocabolario dell'amore. Due dadi, un sostantivo su ogni lato, e sull'altro sei aggettivi, da lanciare e commentare insieme, prima della finale di Sanremo.
Marianna tira il dado, esce fuori una combinazione che parla da sé: rapporto inaspettato.
«Io all'anagrafe sono bisessuale - se proprio mi devo definire, perché in generale a me non piace etichettarmi. Sono stata con uomini, ma ero innamoratissima delle donne, di cui non pensavo di meritare l'amore perché non mi sono mai sentita all'altezza di una donna».
Quando ero più piccola non avrei mai pensato di meritare l'amore di una donna. Il mio rapporto inaspettato della vita è stato proprio il mio primo rapporto con una donna, che è quello con la mia ragazza, Ludovica. Probabilmente la relazione più bella della mia vita».
BigMama tira di nuovo, Corpo unico: «Sembra che io l'abbia fatto apposta, ma giuro che non è così. Vi dovete sentire sempre unici, tutti siamo unici, nessuno è sbagliato. Tutti siamo diversi e uguali, tutti siamo bellissimi e normali».
