Il 2024 sarà l'anno del bitter italiano e il merito è degli Stati Uniti. Inserito nei menù di ogni bar di New York e Los Angeles, tra i drink più consumati delle grandi città statunitensi, sono diventati un vero e proprio trend anche grazie a celebrity che ostentano il loro amore per il Made in Italy anche in fatto di drink. Selena Gomez, Dua Lipa, Kim Kardashian, e molte altre sono fan di quello che ormai è il drink più popolare di tutti, da bere solo o allungato con prosecco (altro trend) per avere un buono Spritz, è una vera e propria moda. Merito del suo sapore vintage? Sicuramente, e forse anche un po' di White Lotus (season 2).

Non c'è niente di più italiano dell'amaro. Nel suo ultimo libro Amaro, un gusto italiano, lo scrittore Massimo Montanari sostiene che c'è una connessione storica e culturale fortissima tra il sapore amaro e il gusto degli italiani. Nessun’altra cucina europea ha una predilezione così marcata per quel sapore talmente forte che negli anni ha permesso di rendere l'amaro un simbolo del Belpaese.

Dietro il rilancio degli amari ci sono soprattutto gli americani che, aldilà dei loro bourbon e whiskey, li hanno sdoganati come un sapore da miscelare e non più solo come l'ammazzacaffè di fine pasto. Un mix di erbe macerate nell'alcol e zuccheri che – con buona pace dei salutisti – oggi è tornato ad essere molto cool, al punto che, secondo le ultime ricerche di CNN, hanno visto raddoppiare le spedizioni di prodotto dall'Italia tra il 2015 e il 2022.

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Perché il 2024 sarà l'anno degli amari

Quando si parla di amari si fa riferimento a bevande come l'Aperol, il Campari, il Fernet Branca, l'Amaro Averna, l'Amaro del Capo, lo Jagermeister, il Cynar, o Ramazzotti. Tutti alcolici che ne nell'immaginario comune possono avere una connotazione tanto vintage (sì, quel bicchierino a fine pasto che hanno sempre bevuto gli uomini più anziani della famiglia), quanto estremamente giovanile e divertente (sprizzettino post lavoro?). Questi sono infatti gli alcolici che si nascondo dietro al super gettonato Aperol Spritz, protagonista indiscusso dell'happy hour italiano, o al Negroni. Proprio l'aperitivo veneto, ha conquistato nel 2023 la classifica dei cocktail più amati dagli americani che è valso per l'azienda Campari, proprietaria della bevanda Aperol, una crescita del 9,8% e un fatturato di oltre 2,2 milioni di euro solo nei primi nove mesi dell'anno. Da un lato, questo successo arriva dalle caratteristiche intrinseche di questa bevanda: colorata, versatile e facile da mixare; dall'altro sembrerebbe che la serie di successo The Withe Lotus, girata in Sicilia, ha portato all'attenzione del pubblico americano il classico Spritz avvistato incessantemente nelle scene della serie tv.

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«Il palato dei consumatori statunitensi si è evoluto nel corso degli anni fino ad accettare maggiormente i sapori amari. Inoltre, la cultura pop e la rinascita dei viaggi internazionali, più specificamente l'aumento dei viaggi in Italia, hanno fatto in modo che i consumatori americani riconoscano questo cocktail come sinonimo di cultura italiana e voglio vivere», ha spiegato Andrea Sengara, vicepresidente marketing di Campari America.
A completare questo quadro arrivano i trend di TikTok e gli studi dell'International Wines and Spirits Record (The IWSR).

Nel primo caso, sui social dei creator americani sta spopolando il trend "Europecore", ovvero uno stile di vita (oltre che estetico) tipico degli europei e di cui gli americani sono sempre più fan, fatto di tempo libero, tazzine di caffè, pause pranzo con pasta al pomodoro e vacanze al mare ( e di cui l'aperitivo con l'amaro ne è simbolo e sinonimo, nda). Parallelamente l'associazione The IWSR ha riportato che in Gran Bretagna e negli States il consumo di bevande NoLo, ovvero a basso contenuto alcolico, è incrementato del 7% nel 2023 con ulteriori stime di crescita nei prossimi due anni. Le motivazioni si possono rintracciare sia in ambito salutare, ma anche in ambito economico perché i cocktail con gli amari hanno in media un prezzo inferiore di 2/3€ rispetto a quelli con super alcolici.

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In America è boom di produzione di amari

Inoltre, secondo le dichiarazioni riportate su Nylon da Victoria Canty, ex barista del Dante, un cocktail bar di New York che per primo ha reso celebri gli amari negli anni Ottanta, «se bevi cinque martini, non saprai nemmeno dove ti trovi, ma se bevi cinque spritz probabilmente ti senti bene e allegro». Dietro ai cocktail a base di amari come lo spritz, c'è dunque alla base la filosofia della chill life, del divertirsi senza esagerare e lontana dalla tradizione dell'ammazzacaffè o del digestivo. Il risultato? Un boom di brand di amari Made in USA e di celeb fotografate mentre sorseggiano questa bevanda durante occasioni formali e non solo. Tra i nuovi brand di amari infatti c'è Ghia, un amaro analcolico che riflette la penetrazione della cultura dell'aperitivo nelle abitudini del bere americane ma anche Amante 1530, un nuovo amaro italiano, ma nato dall'incontro tra il cantante Sting, Trudie Styler e Ana Rosenstein. Sting però non è l'unica celebrità ad investire negli amari, perché J-Lo nel 2023 ha lanciato Delola, un nuovo brand con un'offerta di tequila, vodka e amaro spritz ispirati proprio alla dolce vita italiana.