Paul Mescal (Normal People), Claire Foy (The Crown), Adam Scott (Sherlock) e Jamie Bell (Billy Elliot): basterebbe elencare il poker d’assi coinvolto nel progetto di Estranei (al cinema dal 29 febbraio) per rendersi conto della sensibilità e della delicatezza del film. Pur essendo un thriller familiare, il film riesce a intrecciare su due linee temporali diversi avvenimenti che sembrano un paradosso.

estraneipinterest
© 2023 Disney//Disney

Si parte da un incontro inatteso: Adam (Andrew Scott) prova una forte attrazione per il nuovo vicino di casa, Harry (Paul Mescal), che pian piano evolve in una relazione. Ma nel frattempo al ragazzo succede qualcosa d’inatteso: lascia Londra per tornare nella casa dei sobborghi della City dove è cresciuto. Non si tratta del classico viaggio tra i ricordi, ma di una sorta d’incubo-ossessione che lo porta a interagire con i genitori (entrambi scomparsi), quando hanno l’età dei loro ultimi giorni sulla terra.

estraneipinterest
© 2023 Disney//Disney

Se già è difficile raccontarlo senza inciampare in spoiler, si può immaginare il grado di tensione che il racconto genera. Ecco perché calibrare la performance è fondamentale per gli interpreti del film. Tutti e quattro camminano su un filo sottilissimo e rischiano di essere in qualche modo risultati in se stessi. Questo film di Andrew Haigh ha avuto da subito un grandissimo riscontro di critica e pubblico, che hanno applaudito un tuffo nel passato che probabilmente è in parte stato vissuto dallo stesso regista.

estraneipinterest
© 2023 Disney//Disney

Ci sono i tanti “non detti”, le domande senza risposta, l’elaborazione del lutto e la distorsione della realtà, che vanno a braccetto con una realtà piena d’intimità e confidenza. Si può guarire dalle ferite del passato con il balsamo di un rapporto sentimentale nel presente? Forse dopo l’uscita dalla sala, lo spettatore riuscirà persino a fare pace con qualcuna delle sue questioni irrisolte del cuore. Per un cineasta sarebbe il riconoscimento maggiore.