Come sarà l’amore nel futuro, quando l’intelligenza artificiale prenderà il sopravvento? Una risposta possibile arriva dal film Foe– Il nemico (su Prime Video), poetico e struggente, tratto dal romanzo di Ian Reid, edito in Italia da Rizzoli. I due protagonisti sono Junior ed Henrietta, interpretati rispettivamente da due astri della loro generazione, Paul Mescal (presto nel seguito de Il gladiatore) e Saoirse Ronan di Piccole donne. La storia, ambientata in un futuro distopico e apocalittico, mostra il nostro pianeta devastato e incapace di accogliere la vita. Per questo l’acqua pulita e un terreno fertile diventano i beni più preziosi.

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Questi due ragazzi si amano alla follia, in una specie di ranch nel mezzo del nulla e tutta la storia si svolge in questa loro bolla di isolamento. Un giorno, però, lui viene precettato dal governo per lasciare la terra e vivere e lavorare su un altro pianeta, senza possibilità di declinare quella che non è un’offerta ma una costrizione.

Per fare in modo che lei non subisca un trauma, le verrà affiancato un androide con le sembianze e i ricordi del marito. Il che, anche solo a pensarci, fa venire la pelle d’oca.Questo strappo che non è un lutto vero e proprio vuole essere compensato da una presenza che non fa che ricordare l’assenza. L’idea che le persone siano interscambiabili con le macchine e che le anime si possano copiare e incollare altrove come un’azione del computer dimostra come l’evoluzione umana stia degradando. Qualcosa di simile l’attrice aveva sperimentato in The Host – L’ospite (su Prime Video), tratto dall’omonimo romanzo di Stephenie Meyer, la scrittrice di Twilight (edito da Rizzoli).

Il film è ideale per chi vuole farsi tante domande invece di ricevere risposte preconfezionate, per chi s’interroga sull’ambiente e sulle risorse sostenibili, ma soprattutto per chi sa che l’amore è un viaggio e non la destinazione finale.