Bebe Vio orgoglio nazionale, come si fa a non amarla? 24 anni, campionessa olimpica (ha già vinto ben due ori), mondiale ed europea ma soprattutto esempio di positività, forza, passione e voglia di vivere. Ecco perché questa notizia fresca fresca che la riguarda ci fa accendere il sorriso immediatamente: la campionessa di scherma sarà portabandiera alle paralimpiadi di Tokyo rappresentando l'Italia. Non vi sembra - tanto per citare le sue parole - una figata pazzesca? A noi sì. Insieme a lei, poi, ci sarà anche Federico Morlacchi, oro nei 200m a stile libero agli scorsi Giochi Paralimpici brasiliani che ha definito questo traguardo come "l'onore più grande per un atleta". Entrambi hanno detto di star realizzando un sogno (Vio ha dichiarato di coltivare questo desiderio sin da Londra 2012) e noi vogliamo augurargli di godersi questa conquista fino in fondo.

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"Dopo Rio 2016 fu un'emozione restituire la bandiera italiana al presidente Mattarella", ha scritto Bebe Beatrice Vio sul suo profilo Instagram postando una foto assieme al presidente della Repubblica, "Il mio sogno però era di riceverla di nuovo per avere l'onore di portarla a Tokyo. E ora quel sogno è diventato realtà...". Ad annunciare la decisione è stato il presidente del Cip, Luca Pancalli, al termine della giunta che si è svolta mercoledì mattina a Roma. "Bebe è una grande campionessa che non ha bisogno di presentazioni", ha commentato Pancalli, "Federico Morlacchi non soltanto è uno degli atleti più medagliati alle ultime Paralimpiadi, ma un ragazzo straordinario per quello che ha sempre fatto, anche per la promozione del movimento paralimpico in Italia".

Bebe Vio che, tra le altre cose, sogna di unire un giorno Olimpiadi e Paralimpiadi in un unico evento all’insegna dell’integrazione, negli anni si è fatta amare sempre di più dagli italiani per la sua storia, certo, ma anche per la sua attitude da vera combattente. Prima di lei nessun atleta al mondo aveva tirato di scherma con quattro protesi artificiali. Questo è stato possibile anche grazie a suo papà che ha inventato una protesi apposta per lei. "Dopo la malattia (una grave meningite, ndr) ho ricominciato con un fioretto di plastica attaccato con lo scotch alla protesi che uso tutti i giorni, fino ad arrivare a una soluzione decisamente più funzionale", ha spiegato tempo fa a Wired, "Ora tiro infilandomi sul moncone una guaina morbida in silicone della multinazionale tedesca Össur con un perno alla fine. A questo si attacca l’invaso in carbonio a cui, con altri due perni, si incastra il fioretto". Ma Bebe Vio è sempre stata chiara su un punto: non non bisogna aspettare che succeda qualcosa di brutto per decidere di fare qualcosa di grande. I propri sogno vanno coltivati e trasformati in obiettivi ed è proprio questo messaggio che spera di trasmettere come portabandiera italiana. "Spero in questo modo di poter ispirare tante bambine e tanti bambini che vogliono cominciare un percorso nello sport paralimpico", ha scritto su Instagram, "A loro voglio dire: se hai una buona squadra e un sogno nel cassetto puoi raggiungere qualsiasi obiettivo". Cara Bebe, te lo diciamo: noi siamo già commosse!