Lei stessa lo ha definito il segreto di Pulcinella ma questo non toglie nulla alla potenza delle sue parole. Federica Pellegrini dice addio alla sua carriera agonistica nel nuoto e lo fa a termine della sua quinta finale olimpica consecutiva nella stessa disciplina (e rompendo l’ennesimo record). Sull’onda di un tumulto di emozioni, per la prima volta, si è lasciata andare ad una bellissima dedica di amore (eterno?) al fidanzato Matteo Giunta. Prendiamo nota, love is in the air a Tokyo 2020.

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Una settima posizione alla finale dei 200 stile libero dei Giochi Olimpici di Tokyo, vinta come da pronostico da Ariarne Titmus, che vale una medaglia d’oro. La Divina esce di scena da protagonista nell’ultima tappa del suo "viaggio" indimenticabile per lei e per noi tutti, perché Chicca ha fatto la storia dello sport azzurro e verrà ricordata come la nuotatrice italiana più forte di tutti i tempi. Rewind a quella medaglia d’argento ad Atene 2004 conquistata con il sorriso ingenuo di chi a 16 anni quasi per caso si trova sul podio più importante del mondo. Da quel giorno la campionessa risponde sempre presente agli appuntamenti che contano salendo per ben 8 volte sul podio mondiale (4 ori, 3 argenti e un bronzo), conquistando per ben 4 volte la finale olimpica e abbattendo per ben 6 volte il record del mondo sulla distanza.

Non sono mancati i momenti di difficoltà, dal quinto posto a Londra 2012 alla beffa del quarto posto a Rio 2016, ma la Divina, che non si chiama così per caso, è sempre riuscita a rialzarsi e rinascere proprio come la splendida araba fenice tatuata sulla sua pelle. A Tokyo 2020 il suo goodbye, in una passerella destinata ai grandi, per una finale per la prima volta affrontata con il sorriso.

I ringraziamenti sono per lo staff, i fan, la famiglia e per il suo Matteo Giunta, al suo fianco come allenatore da sette anni (con lui tante vittore tra cui la medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest nel 2017 e ai Mondiali di Gwangju nel 2019) e come fidanzato ufficialmente da due anni. "Se non ci fosse stato Matteo probabilmente avrei smesso qualche anno fa”, ha detto ai microfoni nel post gara, "è un grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale, sperò lo sarà anche in futuro. La priorità era tenere l’immagine dell’allenatore e dell’atleta e siamo stato molto bravi in questo. È una persona fondamentale, una delle più importanti in questo percorso sia umano che sportivo". Wow. Ne è valsa la pena aspettare per una dichiarazione così.

Il futuro? "Torno a casa, festeggio il mio compleanno (saranno 33 il prossimo 5 agosto ndr), voglio farmi votare come rappresentante degli atleti al Cio, poi un libro, un docufilm, l’Isl, Italia’s Got Talent. Gli impegni non mancano", e c’è anche già chi scommette sui fiori d'arancio...