Sin da ragazzina Anita sa associare odori e sapori a ricordi e sentimenti. Il nonno Goluàs ha scoperto presto questo suo straordinario talento e ha deciso di insegnarle a cucinare, per trasformarla in una cuoca speciale: una che sappia preparare, per i propri clienti, piatti che riportino alla memoria sapori antichi, ricordi dimenticati.
All'inizio del libro, Anita (già adulta) si appresta a preparare il menu per l'ottantesimo compleanno dell'amato nonno. Cos'ha in mente? Ecco qua:
«Il nonno è:
Divertente (amuse-bouche di gazpacho servito in piccoli bicchieri da liquore)
Deciso (crostini toscani con fegatini)
Delicato (crema di zucchine all’aneto)
Misterioso (pasticcio di nonsicapiscebenecosamasembrapesce in crosta di pasta sfoglia)
Passionale (brasato di manzo al vino rosso)
Creativo (petits fours al burro ripieni di marmellate ai lamponi, arancia e ciliegia)
Tenero (tortino di cioccolato dal cuore morbido)».
Ma poi pensa anche che: «...se volesse produrre una lista di ricette per illustrare i principali difetti di Goluàs poi dovrebbe cucinare per sei giorni di fila un banchetto degno di Babette».
Da una parte vediamo, quindi, Anita alle prese con le sue scorribande culinarie, dall'altra seguiamo il racconto dell'intensa vita di Goluàs.
In un romanzo dedicato a tutte le appassionate di cucina, amore & sentimenti: ingredienti da mixare a piacere.