Il fascino di Andy Warhol torna a rivivere grazie a The Andy Warhol diaries, la nuova docuserie realizzata da Netflix e prodotta da Ryan Murphy che riporta alla vita il padre della pop art, al quale viene affidato il compito di narrare in prima persona la sua storia e la sua arte senza tempo che, ancora oggi, riesce ad apparire moderna e contemporanea.

Grazie all’utilizzo dell'Intelligenza Artificiale (AI) infatti è stata ricreata la voce dell'artista americano, le cui parole oggi fanno da fil rouge ai 6 episodi che compongono la serie, il cui intento è quello di esplorare intimamente la vita di un personaggio estremamente enigmatico e sfaccettato come lo era Warhol, i cui racconti più privati e personali sono stati estrapolati da alcuni diari appartenenti all’artista. Oltre all'arte Andy ha sempre amato raccontarsi con carta e penna, trasformando in parole molti dei suoi pensieri legati a temi quali la sua sessualità, il cattolicesimo e il rapporto con il giovane artista Jean-Michel Basquiat.

«Andy Warhol era notoriamente geloso dei suoi pensieri e le sue opinioni personali», ha raccontato il regista della serie Netflix Andrew Rossi a Entertainmente Weekly. «Questa è una delle ragioni per cui i suoi Diari sono una vetrina così rara e affascinante. Per apprezzare appieno la vulnerabilità radicale che Andy condivide nei suoi diari ho sentito che dovevamo ascoltare queste parole direttamente dalla voce di Andy», ha aggiunto Rossi.

La nuova serie tv Netflix The Andy Warhol diaries partirà dell'infanzia di Warhol fino ad arrivare alla sua carriera da artista visionario e all’avanguardia, così come a quella di regista ed editore.

«Sono solo un mostro», afferma Andy Warhol all’interno del trailer che anticipa la docuserie, «non ero molto vicino a nessuno, anche se immagino che volessi esserlo», prosegue il padre della pop art (creatore di opere iconiche quali il Gold Marilyn Monroe e la Campbell’s Soup Cans), dalle cui parole traspare una grande solitudine e una profonda inquietudine, la stessa che si respira anche nel trailer di The Andy Warhol diaries.

Lo show, diretto da Andrew Rossi e prodotto da Ryan Murphy, ripercorrerà l’infanzia di Andy trascorsa a Pittsburgh passando dai fasti della Factory (negli anni ’60) fino ad arrivare alla relazione tra Worhol e Jean-Michel Basquiat così come all’attentato del 1968 per mano di Valerie Solanas. Un avvenimento questo che segnò fisicamente ed emotivamente Andy accompagnandolo fino alla sua morte, avvenuta nel 1987.

Oltre ad alcune immagini di repertorio, la docuserie vedrà la presenza anche di interviste con amici, collaboratori e ammiratori di Warhol, la cui vulnerabilità verrà finalmente portata alla luce in The Andy Warhol diaries.