Al civico 23 di via Marco D'Agrate a Milano il tempo sembra esseri fermato: mentre fuori la città è travolta dalla frenesia della fashion week, all'interno di una palestra da box poco illuminata Luca Lin presenta per la prima volta in solitaria la collezione primavera estate 2024 di Act N°1. Tutto inizia con la voce fuori campo di un cronista che parla di precarietà, inflazione e inquinamento, seguita dalla sfilata vera e propria in cui le modelle e i modelli abbandonano la classica camminata spedita da passerella e si muovo lentamente fino a creare una composizione di corpi e stoffe su di un ring drappeggiato.
Si apre così, con una denuncia alla società odierna, il nuovo capitolo per il brand di emiliano dopo l'addio del co-fondatore Galib Gassanof, annunciato lo scorso febbraio. Le mise portate in scena da Lin sono caratterizzate da linee abbondanti, a partire dai pantaloni larghi con cavallo basso fino alle giacche con spalle over e orli che scivolano ben oltre la linea dei fianchi. Lo stile è rilassato, a tratti sportivo con i jeans risvoltati, le sneakers con calzino in spugna e le maniche delle felpe incrociate attorno ai fianchi. A tutto questo si alternano capi dalle forme scultoree realizzati in tulle e abbinati in un abile gioco di stratificazione, a bottom in denim dall'effetto logoro.
La tavolozza dei colori spazia dalle sfumature del bianco e del grigio, per poi passare a un tripudio di stampe variopinte che riproducono fantasie floreali e ritratti di donne asiatiche, in accordo con il sottofondo musicale dai tocchi orientali.
