Sei giorni dopo quella di New York e alla vigilia di quella di Milano, è calato (anche) il sipario sulla London Fashion Week. Anticipate dal Dame Vivienne Westwood’s Memorial Service, cerimonia privata andata in scena alla Cattedrale di Southwark per commemorare la pioniera del punk appena scomparsa, e dalla presentazione indipendente di Harris Reed, le collezioni ready-to-wear per la prossima stagione autunno inverno dei designer britannici sono andate in scena dal 17 al 21 febbraio 2023. Sin dall'inizio, i riflettori di tutto il mondo erano puntati sulla prima prova di Daniel Lee come direttore creativo di Burberry, che ha chiuso il penultimo giorno di calendario. Nell'attesa, non sono mancate grandi emozioni, sorprese e conferme, dagli omaggi di JW Anderson e Conner Ives a Michael Clark e Nicolas Ghesquière ai debutti dell'uomo di 16Arlington e di Ella Emhoff nel Regno Unito, passando per il romanticismo boudoir di Simone Rocha, l'approccio inclusivo di marchi emergenti come Sinéad O'Dwyer o Karoline Vitto e la sensualità sussurrata di Nensi Dojaka. Di seguito, tutti i momenti che ricorderemo per sempre di questa settimana.
La commemorazione di Vivienne Westwood
Kate e Lila Moss, Victoria Beckham e Christina Hendricks sono solo alcune delle icone che giovedì si sono recate presso la Cattedrale di Southwark per commemorare la regina (della moda) d'Inghilterra, scomparsa lo scorso dicembre. Stando a quanto dichiarato nella nota stampa, la cerimonia «è stata una celebrazione della vita di Vivienne Westwood come stilista e attivista, con parole, poesie e musica eseguite da coloro che le erano vicini». L'attrice Helena Bonham Carter, per esempio, ha recitato un monologo in suo onore, mentre Nick Cave ha eseguito "Into My Arms" al piano. Come in molti avranno notato, gli ospiti hanno sostituito il classico abbigliamento da lutto con capi e accessori che celebravano la pioniera del punk.
Il menswear di 16Arlington
Se c'è una cosa indiscutibile, è che il lavoro di Marco Capaldo da 16 Arlington gode di un grande consenso; lo stesso che è cresciuto notevolmente dopo la presentazione della stagione autunno inverno, durante la quale il mondo ha assistito al debutto della linea maschile del marchio. A dominare, nelle uscite menswear, è il nero, declinato in un tripudio di materiali, tessuti e volumi che componevano elegantissimi cappotti, completi sartoriali che cadevano rilassati e luccicanti top di cristalli. Come ha sottolineato anche HIGHSNOBIETY, la collezione, intitolata non a caso Wake, sembra aver risvegliato qualcosa anche nella controparte womenswear del guardaroba del brand e (aggiungiamo) anche nella settimana della moda di Londra.
Ella Emhoff da Simone Rocha
Figliastra di Kamala Harris e studentessa della Parsons di New York, esistono almeno due buone ragioni per cui Ella Emhoff è considerata una promessa della moda. La prima è che, nel periodo di lock-down, il suo brand di abbigliamento knitwear è diventato un simbolo. La seconda riguarda la sua carriera come modella. Prima di questa stagione, Ella aveva calcato unicamente le passerelle della Grande Mela: ora, grazie a Simone Rocha, ha conquistato anche Londra.
Il tributo di JW Anderson a Michael Clark
«Guardare indietro non è una cosa che faccio molto spesso, ma occasionalmente mi sembra necessario come modo per andare avanti. Il passato può essere una lente che mette a fuoco il futuro». Sono queste le parole con cui Jonathan Anderson ha presentato la collezione autunno inverno del suo marchio: Michael Clark, per esempio, ballerino e coreografo della scena 80s, «resiste anche a guardarsi indietro», a tal punto da far credere ad Anderson che tutte le strade della cultura British portino al suo lavoro. È per questo che, per pescare dal proprio archivio ha frugato anche in quello di Clark, in cui ha ritrovato tutte le sue ossessioni. Nasce così una collezione che ricorda un po' un best of dei grandi successi e un po' il merchandising di un tour nei teatri, il tutto tra claim iridescenti stampati in capslock sulle T-shirt, manifesti di spettacoli che hanno rotto gli schemi, sabot dai dettagli felini e top come marsupi dei canguri.
Il debutto di Daniel Lee da Burberry
È successo. Daniel Lee ha presentato la sua prima collezione per Burberry a Londra. Come anticipato dalla campagna social lanciata a poche settimane dal debutto in passerella, il cui cast includeva Vanessa Redgrave, Lennon Gallagher e Liberty Ross, quella attuata da Lee è una celebrazione della Britishness e dell'heritage del brand attuata attraverso il suo unico e riconoscibile punto di vista. Torna il cavaliere equestre e il tartan arriva ovunque, dai trench ai knit set, mentre le palette e le temperature sono quelle dei paesaggi inglesi in cui è cresciuto. Costantemente attraversate da un frusciante «Wind of change», nel West Yorkshire «le rose non sono sempre rosse»; pellicce, stivali da pioggia, colbacchi e borse dell'acqua calda portate sottobraccio costituiscono dei veri indispensabili. Ad assistere al debutto di Lee, (anche) Christopher Bailey, storico direttore creativo di Burberry prima dell'arrivo di Riccardo Tisci.