La fragilità come elemento di forza, il coraggio di non nascondersi più dietro una facciata felice. sangiovanni racconta il momento di fatica che sta vivendo, l'instabilità emotiva che diventa un'altalena tra il bene e il male: «Io non so dire se sto bene o sto male. Vivo tante difficoltà, mi sento fragile, mi sento debole. La canzone che porto in gara lo rispecchia, rispecchia dei momenti difficili che ho vissuto e sto vivendo. È pesante per me cantarla sul palco. Dentro questa canzone ci sono tanti pensieri e pesi che io porto sullo stomaco che tante volte non riesco a lasciare andare». Il peso dei social, gli hater che pesano portando al distacco da una vita reale fatta di persone che si incontrano e si guardano negli occhi: «Spero davvero che prima o poi il tema della salute mentale diventi centrale». Ma anche una fragilità che si rispecchia nella sua creatività: «Anche gli uomini sono fragili. Non ho paura di dirlo».

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Nella seconda serata del Festival è salito sul palco per presentare Loredana Berté e ne ammira la forza, l'energia: «Io non sono forte come lei». "Finiscimi" è il suo urlo di dolore, che guarda al passato chiedendo scusa a chi ha fatto soffrire: «Non ho ricevuto feedback ma non era quello che volevo. Avevo bisogno di cantare questa canzone, le cose erano già sistemate a differenza di quanto dicono i social», ma è soprattutto un faro sul suo stato d'animo: «Non mi interessa essere cool, mi interessa dire la verità. Sono una persona che non sta bene mentalmente e credo sia importante parlarne». Si sente solo, il suo unico aiuto è la musica: «Non chiedo aiuto, non saprei cosa chiedere. La terapia non basta e non può essere per tutti costa troppo. Gli adulti non si domandano perché viviamo questo disagio, è il momento di chiederlo».


Cosmopolitan The Place rinnova per il secondo anno consecutivo l'amore e la connessione che lega il nostro brand alla musica del momento.