È stato un anno incredibile per Mr. Rain, all'anagrafe Mattia Baraldi, cantautore di Brescia che solo un anno fa si avvicinava al Festival di Sanremo in punta di piedi con “Supereroi”. Da quel terzo posto a oggi è stato un viaggio incredibile: cinque dischi di platino, terza canzone più venduta del 2023, 300 milioni di visualizzazioni e stream, una versione spagnola in top 5 che gli ha aperto le porte dell’estero e 33 date in giro per l’Italia con la grande festa finale al Forum di Milano lo scorso 18 novembre, il suo primo palazzetto.

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Ma soprattutto gli incontri, la condivisione: «Con “Supereroi” mi è cambiata la vita. Mi hanno scritto miliardi di messaggi, mandato video, ho conosciuto tantissime persone ed è stato qualcosa di magico. La cosa più bella che mi potesse succedere. Non mi interessano i dischi di platino o le classifiche, mi interessa comunicare. Le persone mi hanno raccontato le loro storie. ». Ed è proprio da una di queste che nasce “Due altalene”, il brano con cui torna in gara: «La scintilla che mi ha fatto trovare la forza per scrivere questa canzone arriva da un genitore che ha perso due figli in un modo terribile. Poi ho aggiunto più storie, mettendoci molti mesi, riscrivendo soprattutto la seconda strofa. Ho sempre raccontato la mia, questa volta torno a Sanremo con le storie degli altri che mi hanno fatto crescere. Pensare».


Storie che lo hanno cambiato per sempre, storie che gli danno la forza: «”Supereroi” era nato per raccontare un periodo duro sfruttando la musica per non sentirmi più solo. Oggi spero di essere utile a qualcuno che vive situazioni simili alle mie. È la mia vittoria più grande. La musica può fare del bene, anche nei momenti più duri». Torna sul palco senza coro di bambini, dando il via al nuovo progetto che uscirà il 1 marzo e di cui ancora non può anticipare nulla: «Ma posso dire che ho continuato a sperimentare con la mia penna». Si prepara a nuove date, nel 2024, il 26 novembre a Roma e il 30 a Milano, con tanta voglia di rimettere in piedi un grande show: «Ho sognato il Forum per tutta la vita, non sarei mai voluto scendere dal palco, non vedo l’ora di farlo di nuovo». Ma soprattutto si prepara al Festival, dove sa che al centro ci sarà tanta emotività: «Sento il peso delle aspettative, provo grande gratitudine per Amadeus che ha creduto nel mio progetto e per tutto il pubblico che mi ha supportato».

Tra loro tanti bambini: «Cerco da sempre, l’ho sempre fatto anche con le mie sorelle, di essere un buon esempio». Per la cover ha scelto qualcosa di inaspettato: «Non sapevo cosa fare, ma avrò un ospite di cui sono fiero». Una mosca bianca nel mondo della musica, con l’aria da bravo ragazzo e il bisogno di fare bene: «Penso sia il mio punto di forza. Io sono così, faccio musica per comunicare messaggi e ne vado fiero».

I messaggi stanno arrivando anche in Spagna: «Voglio fare un album in spagnolo, sto studiando. Non sapevo una parola, ho iniziato a settembre per poter rispondere alle interviste. Mi piace l’approccio che hanno, è più leggero anche in studio. In Italia ci sono molti più pregiudizi, si valutano le collaborazioni in base ai dischi di platino, in Spagna non conta chi sei, conta solo la musica che deve nascere. Io arrivo da signor nessuno, ma non mi trattano come se fossi inferiore. Qui succede molto spesso, lo vedo anche sugli altri». Anche per questo per le sue collaborazioni sceglie gli amici. Tanti con lui sul palco tra i Big: Sangiovanni, Clara, Annalisa, Irama. Non sarà una gara ma un bel modo di viversela insieme: «Quel che conta è che arrivi il mio messaggio».