Benjamin Mascolo, in arte Benji, ex Benji e Fede, pubblica Il mio miglior nemico, il suo nuovo album in uscita il 27 ottobre per Warner Music e usa la musica per raccontarsi senza filtri. Sei nuove tracce in cui si sente la rabbia di una relazione che finisce, la fatica di una vita esposta, il bisogno di fare pace con se stesso e con il mondo che lo circonda. Dal successo della band pop che riempiva i palazzetti alla vita in America con Bella Thorne, la proposta di matrimonio, il film insieme, gli eccessi, Benji affronta i suoi demoni e li guarda in faccia, in un viaggio personale che sa di perdono e di voglia di stare bene.

Quanto è importante questo disco per te?

«È un racconto musicale del percorso che ho fatto in questi anni, del percorso anche autodistruttivo che avevo intrapreso. C’è dentro il rancore, la rabbia. C’è il un lato oscuro che ho saputo riconoscere e imparato a controllare, arrivando a perdonarmi. Il mio miglior nemico sono io, ma nonostante tutto mi perdono per quello che ho fatt

Sei arrivato a fare uso di sostanze, quando hai detto basta?

«Il giorno in cui mi sono reso conto che usavo le sostanze per evadere dalla realtà che vivevo a Los Angeles. Quando sono tornato a Modena ho continuato per qualche giorno, ma mi sono reso conto che lì non aveva più senso. Con la mia famiglia, i miei amici, con lo stile di vita che ho qui non aveva più senso vivere quella vita assurda e estrema che vivevo in America. Una notte, erano le quattro e mezza del mattino, ero sdraiato sul tappeto del mio studio a fissare la parete. Mi sono chiesto che cazzo stessi facendo, ho capito che mi stavo autodistruggendo per niente».

Decidere di smettere è diverso dal farlo davvero. Non deve essere stato facile.

«È stato difficile, ma io sono una persona molto determinata, sia nel bene sia nel male. Quando mi faccio male sono in grado di farlo senza ascoltare niente e nessuno, neanche i consigli di chi mi vorrebbe aiutare. Allo stesso tempo se faccio qualcosa di buono lo faccio fino in fondo. Quando ho scelto di tornare sobrio l’ho fatto».

Ora come stai?

«Sono abbastanza sereno e se faccio scelte responsabili, consapevoli e intelligenti riuscirò a tenere a bada questo demone».

Da dove arriva il tuo demone lo hai capito?

«Non so esattamente da dove proviene, ma so che è anche quello che mi permette di correre gli ultimi dieci chilometri di una maratona o di lavorare fino alle sei di mattina in studio. Mi aiuta, in un certo senso. È un’energia, che però può farmi anche male. Non so se è caratteriale o se deriva da un’insicurezza».

Il successo può avere alimentato male questo demone?

«Assolutamente. Ho scritto "Dorian Gray" come se fosse il mio lato oscuro a parlare. Lui vuole il successo, le donne, la droga, mi parla, mi dice che non vale la pena essere sobrio, rivuole la vita di prima»

Da cosa avevi bisogno di evadere?

«Mi sentivo di vivere una vita che non era la mia, che non volevo vivere, che non era radicata nei valori con cui sono cresciuto. Mi sono fatto andare bene cose che in realtà mi hanno fatto male. Non mi interessa davvero apparire a tutti i costi o dover dimostrare che sono vincente. Oggi preferisco essere me stesso»

Sei partito per l’America innamorato e pronto a vivere una vita lì. Sei rimasto deluso?

«Deluso è quando ti fai un’aspettativa e poi la realtà è diversa. Io ero intenzionato a vivere le cose al massimo, con la libertà assoluta. Non è stata una delusione ma uno scoprire che vivere a duecento all’ora non è l’obiettivo. Come non lo è la libertà assoluta di fare quello che voglio, ma sto ancora cercando di capire cosa voglio».

Con Bella sei arrabbiato?

«Lo sono stato tanto. Ma il tempo, la consapevolezza di stare sempre meglio, il mio trovare serenità, mi porta a perdonarla. Se sono arrivato a perdonare me stesso, se mi sono perdonato tutto, allora perdonerò anche lei. Io ho fatto molto di peggio. Tra qualche mese, o forse anche solo tra qualche settimana. Non ci penso quasi più. La rabbia c’è stata, ma si sta dissipando».

Dopo una storia come la vostra è possibile innamorarsi di nuovo?

«Non volevo innamorarmi di nuovo, non volevo altre relazioni. Nel momento in cui ero più ferito non volevo più pensare all’amore. E invece mi sono innamorato di una persona incredibile e quindi fa ridere perché a lei l’ho detto dal primo giorno che non volevo avere una ragazza, ma non è andata così. La vita decide in maniera diversa da quello che decidi tu».

Fede ci ha raccontato che sei stato tu a porre fine al duo di Benji & Fede. Ti sei mai pentito?

«Ero veramente infelice. Ho sciolto la band perché non volevo più continuare così. Non me ne pento assolutamente perché in quel momento era davvero la cosa giusta da fare. La mia salute mentale era compromessa. La direzione in cui stavo andando invece mi faceva stare bene, mi rendeva sereno mentalmente. Non so se sia una colpa, se sia colpa di altri. Io mi prendo la mia parte. Benji & Fede sono stati un percorso bellissimo e importantissimo, ma non poteva più continuare».

Volevi cantare anche tu e ora lo fai da solo. È più bello?

«Anche se cantava Fede delle canzoni che scrivevo anche io, era comunque una grande soddisfazione. Ma non cantavo e non mi sentivo più in grado di trasmettere qualcosa di me in quel progetto. Benji & Fede mi ha dato tantissimo, ma ora ho la libertà, nel bene e nel male, di essere me al cento per cento. Sto ancora scoprendo chi sono».

Cosa vuoi nel tuo futuro?

«Il mio unico obiettivo vero, a livello di vita, è personale. Vorrei avere una famiglia, è questo il mio obiettivo principale. Poi certo, amo il mio lavoro, amo lavorare, fare quello che mi piace. Non ho controllo sui risultati, ma devo ancora raggiungere il mio massimo potenziale, lavoro per questo».

Chi ti è stato più vicino in tutto questo periodo?

«Sicuramente la mia ragazza».