Il brano che Max Gazzè ha presentato a Sanremo 2018, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, poteva cominciare con quel verso che introduce le fiabe, "C'era una volta", perché di questo si tratta, ed è una storia d'amore che ti si insinua nella mente piano piano senza quasi che te ne accorga. Appena Max Gazzè l'ha cantata in molti hanno parlato di un testo difficile e poco immediato su cui era complicato farsi l'orecchio. Noi, dopo qualche ascolto, abbiamo pensato che fosse un brano perfetto per chi vive una storia a distanza.

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno è una vicenda d'amore in cui il protagonista è Pizzomunno, una faraglione, o come direbbe Max Gazzè "un gigante di bianco calcare", immerso tra le acque cristalline di Vieste in Puglia. Quella roccia in un'altra vita, e secondo la leggenda, era Pizzomunno, un giovane e bellissimo pastore innamorato della ragazza più bella del villaggio, Cristalda, che con i suoi capelli d'oro baciati dal sole lo aveva conquistato per sempre. Ma come tutti gli amori da fiaba, il pericolo si annidava dietro di loro e Pizzomunno, che era desiderato da molte altre fanciulle pronte a fare carte false per lui, subì la vendetta delle sirene ammalianti a cui aveva opposto l'ennesimo rifiuto d'amore in nome del sentimento per Cristalda.

La loro vendetta
Ed il loro lamento!
Perché poveretta
Già avevano in cuore
I muscoli tesi
Del bel pescatore,
E all’ennesimo
Suo rifiuto
Un giorno fu punito!

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Così un giorno mentre Cristalda era in spiaggia a attendere e sognare del suo amore, una grossa onda la travolse e la condusse sul fondo del mare da cui non riemerse più.

Alle spiagge
Di Vieste
Malvage
Sirene…
Qualcuno le ha viste
Portare
Nel fondo
Cristalda in catene.

Pizzomunno arrivò in quel luogo, la evocò a gran voce, tentò di salvarla, ma quando le sue azioni si trasformarono in vana speranza, la follia prese il sopravvento.

E quando
Le urla
Raggiunsero il cielo,
Lui impazzì davvero
Provando
A salvarla,
Perché più non c’era…
E quell’ira
Accecante
Lo fermò per sempre.

L'attese così tanto da trasformarsi in roccia, in quel "gigante di bianco calcare" che non si smosse più nella speranza che il suo amore ritornasse.

Da allora,
Gigante
Di bianco calcare
Che aspetta tuttora
Il suo amore
Rapito
E mai più tornato!

Ma il lieto fine, anche nelle tragedie, può giungere. Così la leggenda narra che ogni cent'anni Cristalda riemerga dalle acque "in un'alba d'agosto" per vivere ancora la sua stupenda storia d'amore con Pizzomunno.

Si dice che adesso,
E non sia leggenda,
In un’alba
D’agosto
La bella Cristalda
Risalga
Dall’onda
A vivere ancora
Una storia
Stupenda.

La canzone di Max Gazzè a Sanremo 2018, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, è sì una storia d'amore tragica che sembra pescare a piene mani da quelle Metamorfosi del poeta antico Ovidio in cui i personaggi (del mito e non) si trasformavano in costellazioni, piante, rocce in nome di amori negati, ma è anche una storia che racconta della pazienza d'amore. Di chi, vive una storia a distanza e ha imparato ad aspettare perché il vero amore troverà sempre la sua via di elezione.

Ma io ti aspetterò…
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni!