J. K. Rowling ha pubblicato un nuovo libro: è un crime-thriller, fa parte della sua serie Cormoran Strike ed è scritto sempre sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith, utilizzato dalla scrittrice di Harry Potter per le sue ultime pubblicazioni. Si intitola The Ink Black Heart e, in questi giorni, in molti non hanno potuto fare a meno di notare che la trama sembra liberamente tratta dalla vita dell'autrice stessa, accuse di transfobia incluse. Rowling sembra determinata a continuare la sua crociata contro le donne trans e a farlo pubblicamente nei suoi libri. Se in passato, nel romanzo Troubled Blood, aveva inserito il personaggio di Dennis Creed, un serial killer misogino che si veste da donna per colpire le sue vittime, stavolta la trama pare decisamente più autobiografica.

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The Ink Black Heart racconta la storia di Edie Ledwell, creatrice di un popolare cartone animato su YouTube, che viene «perseguitata da una misteriosa figura online», con l'accusa di razzismo, abilismo e transfobia. Ledwell viene attaccata dai troll online, ma anche dai suoi stessi fan e, dopo minacce di morte e stupro, viene trovata pugnalata a morte in un cimitero. Non ci è voluto molto perché lettori e giornalisti collegassero la storia del romanzo alle vicende personali della creatrice di Harry Potter che da anni si descrive come vittima del politicamente corretto per le sue idee sul genere e le persone transgender. A partire dal 2019 Rowling ha messo like a tweet che descrivevano le donne trans come «uomini travestiti», ha fatto ironia su un articolo di opinione che usava la dicitura «persone che hanno le mestruazioni», ha sostenuto l'attivista Maya Forstater licenziata per dei tweet transfobici e, nel giugno 2020, ha scritto una lunga dichiarazione su i motivi per cui era «preoccupata per il nuovo attivismo trans». Di recente, poi, Rowling si è anche schierata contro un disegno di legge scozzese sulla riforma del riconoscimento di genere che aiuterebbe a semplificare il processo di affermazione di genere per le persone trans.

Secondo l'autrice, non solo le donne trans non dovrebbero essere considerate donne, ma potrebbero anche essere potenzialmente pericolose. «Quando lasci aperta la porta del bagno o del camerino a ogni uomo che si crede o si sente una donna […] allora lasci aperta la porta a tutti gli uomini che desiderano entrarci», ha scritto nel 2020. Da quel momento molti fan di Harry Potter hanno preso le distanze dal suo atteggiamento trans-escludente e persino Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint, che nei film della saga interpretano rispettivamente Harry, Hermione e Ron, hanno condannato i suoi commenti. Lei, però, continua a versare benzina sul fuoco con ostinata e, ormai, poco credibile nonchalance. Questa volta, ha persino negato i riferimenti autobiografici parlando di semplice «coincidenza». «Penso che tutti lo vedranno come una risposta a quello che è successo a me», ha detto, «ma in realtà non lo è. La prima bozza del libro era già terminata nel momento in cui sono accadute quelle cose».