Mentre iniziative come il Veganuary mirano ad avvicinare anche i più scettici alla dieta vegana, c'è una vasta fetta della popolazione mondiale che invece nel 2024 ha già ben chiaro quale posizione prendere in tema di alimentazione. Stiamo parlando della Generazione Z, ovvero i giovani nati tra il 1997 e il 2012 che, secondo recenti studi si confermano i primi fautori di questa dieta e in prima fila per le tematiche legate all'ambiente. A dimostrarlo è anche l'orda di celebrità appartenenti a questa fascia di età che si è fatta promotrice di una dieta vegana. Tra queste, l'attrice di Il Trono di Spade Bella Ramsey, la protagonista di Stranger Things Sadie Sink, Madelaine Petsch, Halle Bailey e anche Billie Eilish che, tra l'altro, ha aperto a Los Angeles un ristorante vegano ispirato alla cucina italiana. Non è un caso quindi che quando si parla di sostenibilità, le ultime ricerche di mercato hanno evidenziato come per molte aziende la spinta ad abbracciare una filosofia più ecosostenibile arrivi proprio dalla necessità di soddisfare le richieste della Gen Z, target sempre più importante per i brand.

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Secondo la Gen Z, essere vegani è (anche) una questione di salute

C'è chi parla di una nuova sensibilità, chi di eco-ansia, ma il dato di fatto che emerge da indagini come quella condotta dalla società Dell, è che i membri della Gen Z sono perfino disposti ad accettare limitazioni economiche e alimentari a patto che la politica investa in una strategia di lungo respiro in grado di promuovere uno sviluppo più sostenibile in futuro. La prima limitazione di cui questa generazione si sta facendo portavoce è quella della carne e di tutti gli alimenti derivati dagli animali. D'altra parte, secondo quanto emerso da un sondaggio condotto da Medical Inspiration Daily For Stronger Society (MIDSS), più della metà della Gen Z ha scelto di diventare vegana per motivi legati alla salute. Alla base di questa scelta ci sono anche le evidenze scientifiche che hanno dimostrato come un consumo eccessivo di carne rossa contribuisca ad alzare la pressione arteriosa, aumentare il rischio di problemi cardiocircolatori e tumori all'apparato digerente. Questo spiega anche l'evidenza del MIDSS secondo cui, vegano o no, oltre l'80% della Gen Z ha un atteggiamento positivo nei confronti della delle dieta vegetale. Un dato non sorprende perché stando alla Deloitte Millennial Survey, è una generazione che per la prima volta mette al centro delle proprie priorità il benessere psicofisico, oltre che quello ambientale.

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La Generazione Z è favorevole alla carne coltivata

Nonostante la Generazione Z sia esperta nel seguire le tendenze e nel crearle, essere vegani non è un trend. Secondo un sondaggio del Food Institute, il 72% dei vegani della Gen Z è infatti convinto di restare vegano almeno per i prossimi cinque anni. Al centro dell'alimentazione vegana dei più giovani c'è la carne coltivata (ovvero carne ottenuta da cellule staminali allevate in laboratorio), prodotti plant-based e alternative vegan ai formaggi. Uno studio condotto da Credit Suisse Research Institute, ha dimostrato che oltre il 60% dei consumatori compresi in questa fascia d'età ha ridotto il consumo di carne e junk food e il 40% si dichiara favorevole alla carne coltivata per arginare il cambiamento climatico.