«Ora controllano se sono invecchiata» sussurra l'Imperatrice con un'espressione a metà tra il severo e il divertito. La principessa Sissi del nuovo film di Marie Kreutzer (al cinema in questi giorni) è ben diversa dall'icona impressa nella nostra memoria collettiva. Rimangono i lunghi capelli, gli abito sfarzosi (la costumista è Monika Buttinger), la passione per lo sport e i cavalli, l'ossessione per la bellezza. Per il resto il film si inserisce, come fa notare la Bbc «nel sottogenere del dramma in costume incline al femminismo», in quelle protagoniste del passato che stanno venendo riviste con occhi nuovi, con sguardo femminile. La Sissi di Kreutzer è, secondo il New York Times «Una bellezza celebrata, indossa corsetti attillati e abiti gloriosi, aderendo a un regime di esercizio fisico regolare e una dieta che spesso consiste in poco più che brodo di manzo e la più sottile delle fette d'arancia». Una donna moderna.

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«Oggetto di attenzioni e pettegolezzi a un livello non diverso da una donna famosa di oggi, Sissi è stata uno dei primi avatar della celebrità femminili e racchiude le complessità della fama in relazione a bellezza, invecchiamento e potere», scrive la Bbc. «Il tuo è solo un compito di rappresentanza» le dice infatti nel trailer suo marito, l'imperatore Francesco Giuseppe. Sissi è consapevole dei problemi dell'Impero e sa che il popolo austriaco la ama, che rappresenta un simbolo. Farsi ammirare, dare ordini alle cameriere, curare il proprio aspetto come una moderna influencer, però, comincia a non bastarle più. «È la Vienna del 1877», scrive Variety, «Elisabeth compie 40 anni e l'insoddisfazione - per se stessa, il suo ruolo politico e un'immagine pubblica restrittiva come i suoi indumenti intimi a stecca di balena - sta rapidamente diventando la sua modalità predefinita».

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Film AG, Samsa Film, Komplizen Film, Kazak Productions, ORF Film/Fernseh-Abkommen, ZDF, Arte France Cinéma
Vicky Krieps ne Il corsetto dell’imperatrice

Come spiega IndieWire, la regista vuole cambiare il modo in cui percepiamo Sissi: «L'Elise di Krieps viene presentata nella vasca da bagno prima di essere vista mentre si occupa dei suoi figli. Visita il manicomio della città prima di ogni austera cena di stato. Questi sono tutti tentativi di ritrarre un diverso tipo di Elisabeth dopo più di un secolo di donne soffocate (e soffocanti) indifese». Il tentativo riesce: si rompe l'involucro di porcellana in cui per anni Sissi è stata imbalsamata e ne esce una donna complessa. «Kreutzer», conclude il New York Times, «mantiene una distanza critica da Elisabeth; è comprensiva e scettica nei confronti del personaggio, e astutamente non cerca di modellarla in un martire o in un modello femminista. Rendere Elisabeth umana in modo interessante si rivela più che sufficiente». Per farlo il focus è sulle norme sociali che oggi come allora opprimono sempre di più fino a togliere il respiro. «Più stretto, più stretto», ripete Sissi alla cameriera che la sta vestendo. È la sua stessa bellezza che la esalta e la costringe in una gabbia, come un corsetto.