Abrosessuale è un termine piuttosto moderno, il cui significato preciso potrebbe essere sconosciuto a molti oppure, con ampia probabilità, confuso con altre parole, che identificano i differenti orientamenti sessuali.

Attualmente, infatti, la terminologia sul punto è molto ampia e comprende una vasta gamma di definizioni che, spesso e volentieri, appaiono simili ma, in realtà, differiscono tra loro e comprendono diverse sfaccettature. Per intenderci, gli abrosessuali, all’interno dell’acronimo LGBTQ+ rientrerebbero proprio nel simbolo finale, in cui si identificano tutti coloro che non appartengono a nessuna delle categorie corrispondenti alle lettere (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

Nel mondo moderno assistiamo a una costante evoluzione per quanto concerne il tema dell’identità di genere e degli orientamenti sessuali; nonostante sia, ormai, sdoganato il fatto che esistano infiniti generi in cui, appunto, è possibile identificarsi, aldilà del sesso biologico e del classico binomio maschio-femmina, purtroppo permangono stereotipi e stigmatizzazioni frutto di antichi retaggi socioculturali. L’obiettivo della comunità LGBT e di tutte le altre associazioni e organizzazioni consiste nel far sì che la società sia sempre più inclusiva, ove regnino parità e uguaglianza e spariscano gli episodi di violenza e discriminazione, in modo che ognuno possa sentirsi libero di esprimere la sua identità e la sua sessualità, senza paura di essere giudicato in alcun modo.

Cosa vuol dire abrosessuale?

L’etimologia della parola, in particolare il prefisso “abro”, derivante dal greco habrós e traducibile come “grazioso” o “delicato”, si riferisce alla fluidità e alla natura mutevole di coloro che si riconoscono in tale orientamento sessuale.

L’abrosessuale è un individuo la cui sessualità non è stabile, bensì fluida, in rapida e costante evoluzione, nonché mutevole nel corso del tempo. Le sue preferenze sessuali, quindi, subiscono cambiamenti, in base a differenti fattori; tali mutamenti possono, infatti, avvenire più o meno repentinamente e durare per un breve periodo oppure più a lungo, in base alle differenti fasi della vita e al modo di affrontarle.

Si tratta, quindi, di un’oscillazione che non ha delle tempistiche precise, ma non va assolutamente scambiata con confusione. L’abrosessualità, sebbene possa essere difficile da riconoscere, anche per gli stessi individui che faticano a definirsi tali, non coincide con una mancanza di chiarezza, ma rappresenta una scelta consapevole (influenzate, comunque, dalla genetica, dai fattori ormonali e dal contesto socio-culturale) che, semplicemente, muta nel tempo. Chi si definisce abrosexual può provare attrazione sia sessuale che affettiva per persone di sesso opposto o dello stesso sesso, così come per entrambi, oppure per nessuno. La fluidità può, altresì, riguardare, oltre al vero e proprio mutamento, l’intensità della preferenza.

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Storia e bandiera abrosessuale

Trattandosi di un neologismo nel campo degli orientamenti sessuali, di cui, peraltro, non si conosce l’ideatore, l’abrosessualità non vanta origini antiche né una storia particolare. Certamente, posto che, come anticipato, rientra nel + della sigla che in origine era solo LGBT, è corretto affermare che gli abrosessuali condividono gli stessi obiettivi e portano avanti le medesime battaglie di tutti coloro che appartengono alla comunità.

Esiste, però, un simbolo specifico che identifica gli abrosexual, ossia la bandiera, creata qualche anno fa da Mod Chad, personalità influente sui social network e composta da cinque strisce orizzontali, due di diverse sfumature di verde, due nuance di rosa e una bianca.

Differenza con altri orientamenti

L’abrosessuale non è l’unico a non essere ancorato a un orientamento rigido, ma nonostante ciò si distingue dalle altre tendenze sessuali. Solitamente, si tende a confondere, soprattutto, l’abrosessualità con la bisessualità; la differenza sta nel fatto che, nel primo caso, si potrebbe anche non provare mai attrazione contemporanea per entrambi i sessi e, comunque, nel costante cambiamento che non riguarda la bisessualità. Anche la polisessualità, attrazione per tre o più generi, si distingue dall’orientamento in questione, per la minore fluidità e la concentrazione, soprattutto, sulla sfera sessuale.

L’abrosessuale, invece, si basa di più su ciò che prova in generale. Quest’ultimo assunto potrebbe avvicinarlo al pansessuale, attratto contemporaneamente da ogni genere esistente, poiché ciò che conta è l’individuo a prescindere da quest’ultimo; è, però, più lineare nel corso del tempo, rispetto alla mutevolezza degli abrosessuali.

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Abrosessuale e Novosessuale

Probabilmente, quella tra abrosessualità e novosessualità è la distinzione sulla quale si vengono a creare più dubbi. In realtà la linea di confine è piuttosto netta. Per i novosessuali, che non hanno un’idea precisa sul genere da cui sono attratti, nel momento in cui cambia l’orientamento sessuale, cambia anche l’identità di genere; pertanto, si tratta di una sorta di doppia fluidità, su entrambi i fronti, cosa che non avviene nell’abrosessualità.

Si tratta, comunque, di due orientamenti minoritari che, però, si stanno diffondendo nell’ultimo periodo, e, sempre più persone, vi si riconoscono (anche i novosessuali possiedono una loro bandiera, un mix tra quella abrosessuale e quella genderfluid, composta da cinque colori, blu, verde, bianco, rosa e viola).