Sulla contraccezione non si finisce mai di imparare. Sapere quali sono tutti gli strumenti anticoncezionali che puoi usare - dalla pillola al preservativo, fino al cerotto transdermico e all’anello vaginale - non solo ti mette al riparo da gravidanze indesiderate, ma ti fa vivere la sessualità in modo più consapevole e sicuro. Così puoi fare l’amore senza pensieri. Quale migliore occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione del 26 settembre, per fare chiarezza e sfatare i falsi miti? Istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il World Contraception Day ha proprio l’obiettivo di rivolgersi alle giovani donne per migliorare la consapevolezza intorno ai metodi contraccettivi e aiutare le persone giovani a fare scelte responsabili riguardo la loro salute sessuale e riproduttiva.

Contraccezione: per avere le idee chiare puoi parlare con la tua ginecologa

A quanto pare c’è ancora parecchia confusione in giro, almeno guardando i dati dello Studio nazionale Fertilità del 2019: l’89% dei ragazzi e l’84% delle ragazze cerca su internet informazioni riguardanti la salute sessuale e riproduttiva; i consultori sono poco conosciuti, il 68 per cento dei ragazzi e il 76 per cento delle ragazze non si sono mai rivolti a queste strutture, pubbliche o private. Per questo la Bayer, in occasione del sessantesimo anniversario della nascita della contraccezione ormonale, ha voluto coinvolgere le donne nel progetto #storiesdiragazze su Facebook e Instagram che raccoglie le loro testimonianze e promuove la corretta informazione in ambito contraccettivo, anche tramite una serie di sondaggi sulla pagina Instagram “My Contraception Italia”.

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I primi dati del sondaggio rivelano che le giovani donne hanno iniziato ad andare del ginecologo per la prima volta a più di 16 anni (86%), quando in realtà la prima visita è consigliata tra i 10 e i 16 anni (solo il 14% sono le ragazze con meno di 16 anni che sono andate del ginecologo per la prima volta). “La figura del ginecologo ha un ruolo fondamentale: alla ragazza va sempre chiesto come si protegge dalle gravidanze, domanda da fare anche quando il motivo della visita prescinde da una specifica richiesta contraccettiva - spiega la Dottoressa Franca Fruzzetti, Responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia ginecologica dell’ospedale universitario Santa Chiara di Pisa e Presidente della Società Italiana di Contraccezione - SIC. “Stimolare in questo contesto le ragazze a scegliere un contraccettivo sicuro, vuol dire sostenerle nella scelta, valutare con loro i pro e contro di ogni metodo, in modo da proporre quel metodo che meglio si sposa con le loro esigenze. Poi ancora rendersi disponibili e rappresentare, per una ragazza, il medico a cui potersi rivolgere quando insorgono dubbi o si creano situazioni che potrebbero portarla a interrompere senza motivo un metodo contraccettivo”.

Dal sondaggio scopriamo anche che il 59% è andata la prima volta dal ginecologo da sola, anziché in compagnia (41%), dati molto interessanti come ci racconta la Dottoressa Rossella Nappi, Ordinario di Clinica Ostetrica e Ginecologica all’Università degli Studi di Pavia, IRCCS Policlinico San Matteo e membro del comitato direttivo della Società Internazionale di Endocrinologia Ginecologica: “È un dato molto positivo pensare che oltre la metà delle adolescenti di oggi va dal ginecologo in autonomia, perché è un segno di una responsabilità matura sui temi della riproduzione e sessualità. Il fatto che questo avviene più dopo i 16 anni ha a che fare con l’accoppiata prima visita e inizio dei rapporti sessuali. Infatti, l‘esperienza clinica mi ha insegnato che nel termine “visita” le ragazze identificano un incontro che prevede un esame degli organi genitali femminili, e non un dialogo aperto e informativo sui vari aspetti della propria salute riproduttiva, inclusa la contraccezione ormonale sicura”.

Contraccezione: attente alle fake news

Una corretta informazione è indispensabile per vivere la sfera affettiva e sessuale in modo sicuro e soprattutto per la tutela della salute femminile. I social e il web possono fornire informazioni semplici, ma non sempre corrette. Anche se non mancano spazi che esortano a parlare di questi temi e ad avere uno scambio positivo, come spiega la Dottoressa Manuela Farris, specialista in Ginecologia e Ostetricia e consigliere della SIC: “Ancora oggi, nonostante tutti questi anni di conoscenza, si fa fatica a contrastare i falsi miti, le fake news e le leggende metropolitane sulla pillola. Il falso mito più frequente è che la pillola faccia ingrassare, cosa che non è assolutamente vera come dimostrano tutti gli studi scientifici ad oggi condotti. Ancora si pensa, erroneamente, che la pillola possa portare ad infertilità, che sia necessario fare una pausa ogni tanto, che possa provocare la comparsa di tumori, quando i contraccettivi ormonali sono protettivi nei confronti dei tumori dell’utero e dell’ovaio”.

I canali dove le utenti possono reperire informazioni a distanza esistono, però saperli sceglierli. Ad esempio ci sono il sito SiContraccezione.it della Società Italiana di Contraccezione e ScegliTu della Società Italiana Ginecologia e Ostetricia (SIGO), realizzato in collaborazione con Bayer, e i consigli di My Contraception Italia su Facebook e Instagram, possono essere strumenti utili per essere aggiornata su queste tematiche.

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