"Perché quando cambia il tempo mi sento male?". Ma anche "Perché sono più produttivo quando c'è il sole, perché all'arrivo della primavera mi sento distrutto?". Insomma, davvero il meteo e le sue infinite variazioni giocano un ruolo su umore e benessere mentale? Ebbene, sì. E anche se la meteoropatia in psicologia ha molti significati e sfaccettature, quella che percepiamo sul piano quotidiano lo traduciamo spesso in sensazioni, cattivi pensieri, bad o good mood.

Partiamo subito col dire che la meteoropatia, in un'accezione scientifica, rientra nei disturbi che vengono chiamati Seasonal affective disorders. In questo calderone si inseriscono anche tutte quelle sintomatologie legate al cambio di stagione o meteorologico, appunto. Il winter blues, ovvero quella malinconia che ti prende allo stomaco all'arrivo dell'inverno, è una delle sue manifestazioni. Ma anche la summertime sadness, ovvero la nostalgia che arriva quando anche l'ultimo ombrellone in spiaggia si chiude, può esserlo.

Insomma, provare nostalgia o malinconia, spossatezza o irritabilità quando il tempo cambia con il fluire delle stagioni è perfettamente normale. E tra i sintomi della meteoropatia, oltre al cattivo umore (che spesso è quello più citato da chi sente l'impatto del cambio del tempo sul proprio equilibrio), ci sono anche problemi nelle fasi dell'addormentamento e disturbi del sonno. Non è un caso che in inglese si chiami anche wheater pains: in alcuni casi lo sbalzo di temperature o una giornata di pioggia può provocare anche problemi di salute, dolori articolari o ossei e altri malesseri diffusi. Che no, non sono solo nella testa di chi li prova, ma si sentono forti anche sul corpo.

In alcuni casi, i Seasonal Affective Disorders sfociano in ansia e depressione. Quando non si ha più voglia di alzarsi dal letto, ci si sente fiacchi, non si hanno più stimoli dal mondo esterno il semplice malessere stagionale ha superato i confini del "passeggero" per diventare patologico. E una terapia adeguata, supportata dal sostegno di chi abbiamo intorno, diventa praticamente vitale.

In epoca Covid la meteoropatia si sente ancora più forte

che cos'è la meteoropatia e qual è il suo significato in psicologiapinterest
Jessie Casson//Getty Images
In epoca Covid, fatta di restrizioni e limiti alla libertà personale, la meteoropatia si può far sentire maggiormente.

Il Covid ci ha chiusi in casa, a guardare dalle finestre ciò che accade fuori. Pioggia o vento, sole o caldo afoso sono vissuti come sensazioni indirette: non più percepite sulla pelle in un parco, ad esempio, ma attraverso un vetro. Aggiungi che le restrizioni e le limitazioni alla libertà personale stanno tenendo in scacco matto parecchi aspetti della vita: i progetti sono congelati e pure la vita sentimentale e sessuale, impossibilitata dal muoversi su percorsi conosciuti e flessibili, sembra esserlo.

Hai notato però che con lo scattare della primavera l'umore sembra migliorato? Anche se devi rimanere in casa a studiare o a fare smartworking, sapere che là fuori splende il sole ti fa stare meglio.

Secondo alcuni studi sui disturbi affettivi stagionali riportati dal The Sun, il potere del sole non ha un effetto solo sull'umore, ma anche sul bioritmo e sulla salute. Gli studi confermano che il ciclo circadiano, che si sballa se non segue i normali ritmi luce/buio che servono al corpo per stare bene, è influenzato anche dalla mancanza di sole. E persino il metabolismo viene toccato da questo gap. Devi immaginarlo come un effetto domino: se per colpa di questo malessere causato ad esempio da giorni di pioggia e brutto tempo si perde l'appetito, si limita anche l'apporto calorico ed energico che il cibo può dare. Con conseguenze anche pesanti sul sistema immunitario, sull'attività cerebrale, sull'umore e sui rapporti interpersonali che ne derivano.

Risultato? Non è che se c'è il sole ti sembra di stare meglio: ti senti meglio effettivamente. E il mood pessimo legato alla pioggia o al freddo spesso si aggancia a sentimenti universali come la tristezza, l'angoscia, la speranza che vola via, la malinconia. Che il Covid, i lockdown e le zone rosse hanno se possibile acuito.

Per questo la situazione, oggi che la primavera è sbocciata, sembra più sostenibile: i fiori che sbocciano, le giornate che si allungano, le temperature che salgono sono simbolo di rinascita, quella stessa rinascita che ci aspettiamo (e desideriamo fortissimo) in questo periodo. A parità di situazione - il Covid, purtroppo, è ancora là fuori - il sole rende tutto più accettabile. Soffrire di meteoropatia non è più così male, vero? Spesso tendiamo a vedere solo il brutto di questa sensazione e ad agganciare il cattivo umore a un giorno cupo. Ma per capovolgere il punto di vista basta prendere il buono e vedere il bicchiere mezzo pieno. E godersi la luce finché c'è (dal balcone, dal parco, alla finestra: vale tutto).

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Giovanna Gallo

Da un decennio, per lavoro, scrivo di famiglie reali, psicologia, attualità e cultura pop, oscillando tra il web e la carta stampata. Il destino vuole che la mia professione coincida con una passione, quella per il giornalismo di costume, nata quando avevo sei anni, che male non fa. Quando non scrivo chiacchiero molto, guardo serie tv, mi sposto tra la Calabria (dove sono nata) e Torino (dove vivo) e ripenso nostalgica agli anni Novanta.