Mi presti i tuoi jeans? Sì. Passi a prendere tua sorella? Sì, sì. Possiamo vederci dopo il calcetto? Sì, sì e ancora sì! Se per te “sì” non è solo la risposta più frequente che dai ad amici/fidanzato/sorella/genitori, ma un vero ritornello che ripeti sin da piccola mettendo in secondo piano le tue esigenze, è ora di cambiare musica e sintonizzarti su un nuovo mantra, quello del “no”! Solo così potrai arrivare all’“illuminazione”, l’equilibrio tra le tue esigenze e quelle degli altri, che arricchisce le tue relazioni rendendole piacevoli e gratificanti. Ripeti con noi: no, noo, nooo... E poi leggi come usare questa parola con tutti, anche con il tuo pet!
- Alle colleghe
Venerdì in ufficio stai pregustando il pomeriggio libero quando senti: «È il compleanno di mia figlia, mi sostituiresti oggi pomeriggio?». E ci risiamo!
Inizia così. Prendi tempo. È un esercizio che ti dà la possibilità di riflettere prima di accettare. Conta fino a 10, respira e lasciati il tempo per valutare la tua reale disponibilità.
Azione! Metti in campo l’empatia verso la collega e i suoi impegni familiari, ma anche verso di te e le tue necessità. Poi chiediti: da che parte pende la bilancia?
La frase mantra. Prova con: «Mi piacerebbe darti una mano, ma ho degli impegni già confermati. Sarà per la prossima, però avvertimi un po' prima!».
- Alle amiche
Sulla carta, per le amiche faresti di tutto. Nella realtà, per le amiche fai di tutto. Ammettilo, è difficile rifiutarti di fare qualcosa per loro anche se non vorresti.
Inizia così. Metti nero su bianco cosaè importante per te: quei principi più profondi di te stessa a cui vuoi essere coerente. L’onestà, la libertà, il rispetto sono valori sui quali non riesci a passare sopra? Riconoscilo e metti dei paletti.
Azione! Rifletti sulla trasparenza delle tue relazioni di amicizia. Chiudi gli occhie visualizza un fascio di luce che collega te e le tue amiche e al suo interno lascia fluttuare liberamente le lettere della parola “no”. Poi sarà più facile dirlo.
La frase mantra. Il bello dell’amicizia è che si può essere diretti: «Se mi chiedi questo, sappi che la risposta è no». Detta con un sorriso, è una frase che ti libera da ogni indugio.
- Al boss
Potresti mandarmi tutti i file per l’ora di pranzo? Potresti passare in direzione a ritirare quel documento? Sì, teoricamente potresti fare tutto. Ma in pratica vorresti anche vivere!
Inizia così. Invece di rispondere in base a quello che potresti fare, focalizzati sul lavoro sul quale stai investendo ora.
Azione! Sintonizzati sul tuo senso di responsabilità e sul tuo modo di pianificare gli impegni, aggiustando il tiro se c’è bisogno. Quindi, metti a tacere quella parte di te che acconsentirebbe a tutto pur di essere accettata.
La frase-mantra. Non è facile dire “no” al capo, ma non è impossibile. «Capisco la sua urgenza. Porto a termine quello che sto facendo e poi prenderò in carico l’altro lavoro», è la frase giusta per uscirne bene e tenerselo buono.
- Alla tua famiglia
Antipasto, primo, secondo, contorno, dessert: no, non sei al pranzo di Natale, ma semplicemente a cena dai tuoi. E rifiutare il plus di calorie sarebbe come confessare di non volergli bene.
Inizia così. Sei sicura che accettare tutto questo cibo equivalga a una dimostrazione sincera di affetto? Se non è così, prova a manifestare in un altro modo i tuoi sentimenti e a mettere in chiaro i tuoi gusti, dimostrando così anche un genuino amore verso te stessa.
Azione! Metti in campo la tua capacità di tolleranza, accettando la critica del momento conseguente al tuo rifiuto e focalizzandoti sul risultato finale: il riconoscimento della tua autonomia decisionale, nei pasti e non solo.
La frase-mantra. Aggiungere un complimento a un rifiuto lo rende più “digeribile”. Prova con: «Caspita, il profumo è ottimo! Ma davvero non riesco a mangiare altro, grazie». Funziona!
- Al tuo cucciolo
Mancano 5 minuti al tuo appuntamento. Trucco, parrucco, outfit sono ok ma... che fine hanno fatto le tue scarpe? Ovvio: sono nelle sue fauci! Giocare con le tue cose per lui è normale. Ma gli hai mai detto di non farlo?
Inizia così. Rifletti sul tuo ruolo: da 1 a 10 quanto ti senti “capobranco” nei confronti del tuo pet? E quanto “sorella maggiore”? Se la leadership non è nelle tue corde, prova a immaginarti come una guida gentile ma ferma.
Azione! Focalizzati su alcune regole di convivenza: poche, semplici e chiare. Non sentirti in colpa, percepiscile come condizionamenti giusti che rendono la vita più facile ed esercitati, esercitati, esercitati a metterle in pratica.
La frase-mantra. Il modo migliore per dirgli “no” ? Secco e deciso mentre lo cogli in flagrante, solo così lo collegherà all’azione. Poi, lodalo appena smette, rafforzando il comportamento positivo.