La dieta alcalina si basa sul presupposto che il nostro organismo è programmato per funzionare bene in ambiente alcalino, mentre la nostra alimentazione, così ricca di prodotti trasformati oppure di origine animale, ha invece un effetto acifidicante.

Si ribaltano quindi le regole della tavola seguendo questo principio: consumare ogni giorno il 70-80% di alimenti alcalini e il 20-30% di alimenti acidi, tornando a un modo di cucinare molto simile a quello dei nostri antenati, che non mangiavano carboidrati raffinati e si nutrivano principalmente di verdura, frutta, noci, semi.

Gli alimenti che acidificano di più

Pane, tutti i prodotti da forno preparati con farine raffinate, zucchero, dolci, bibite zuccherate, formaggi e latticini, cornflakes. Seguono i cereali raffinati (riso, orzo, farro etc) che vanno sostituiti con piccole porzioni delle loro alternative integrali. L'unico cereale non acidificante è il miglio, da mangiare a volontà.

Gli alimenti mediamente acidificanti

Carne, pesce, soia e suoi derivati (compresi il tofu e il tempeh), le noci. In piccole quantità possono rientrare nel 30% di cibi acidificanti concessi ogni giorno, ma attenzione a preferire quelli d'origine vegetale e consumare gli altri (soprattutto la carne) con molta meno frequenza.

Gli alimenti alcalinizzanti

Le verdure, la frutta (compresa quella acida come gli agrumi), le mandorle, il miele, il miglio, le patate, i legumi freschi o surgelati (fagioli, lenticchie, fave, piselli). Vanno inseriti in ogni pasto.

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