Ultimamente si parla sempre più spesso di libido. Se ne parla da un punto di vista medico ma anche psicologico, anche se la verità è che attorno a essa non c'è sempre molto chiarezza. Sembra un concetto semplice, ma la libido è talmente tanto soggettiva e variabile che viene difficile trovare una definizione univoca, chiara e valida sia per gli uomini sia per le donne, oltre che per le varie fasce d'età. Sebbene gli ormoni svolgano un ruolo centrale, non è sempre ovvio quanto incidono e non è sempre misurabile l'influenza sulla libido di fattori psicologici, sociali e fisici. Quando si parla di libido poi, spesso si nomina anche la Gen Z, che pare si approcci al sesso con più difficoltà e che abbia perso il piacere di fare sesso. Ma la verità, come spiega la psicologa e scrittrice Stefania Andreoli, è che «aver cominciato a parlare così tanto di sesso, avendolo sdoganato in tutte le forme provando a spogliarlo dei tabù ha fatto sì che i ragazzi ricevevano input sessuali continuamente, al punto da ritenere che la nuova rivoluzione sessuale per assurdo fosse l'astensione».
Cosa c'entra la libido con la psiche
E se si prende per buona la definizione dell'Enciclopedia Treccani in cui per libido si intende «l'energia postulata da Freud che rappresenta l’aspetto psichico della pulsione sessuale (nettamente distinta dall’eccitamento sessuale somatico)», quello che dunque sembra venir meno in questa epoca di sovra-stimolazione è proprio la parte psicologica del desiderio sessuale. Va specificato, tuttavia, che nonostante la componente psicologica strettamente correlata alla libido, essa può essere legata anche a disfunzioni ormonali, assunzione di farmaci o altre patologie che è sempre meglio affrontare con un medico. In alternativa possono esserci alcune pratiche che aiutano a recuperare la libido perduta.
Come aumentare la libido nella quotidianità
C'è una tecnica molto diffusa negli Stati Uniti che adesso sta conquistando anche l'Europa e promette non solo di far tornare la libido, ma anche di portare gli orgasmi verso un nuovo livello di piacere. Si chiama metodo O, ovvero un metodo che lavora per obiettivi. I pensieri auto-determinanti in questo giocano un ruolo fondamentale, perché se si pensa di non avere tempo per il sesso o di non essere a proprio agio con la sessualità, quelle affermazioni diventano realtà e la libido può diminuire di conseguenza in una sorta di profezia che si auto avvera. Per iniziare a percepire un certo desiderio sessuale, secondo questa teoria, è invece necessario pensare di avere questo desiderio. Alla base, infatti, ci sono due principi: la manifestazione e la legge dell'attrazione. Sia che si tratti di masturbazione o auto erotismo, sia nel caso di un rapporto sessuale con altri, il metodo O mira a focalizzare un obiettivo, in genere fatto di emozioni e desideri. Una volta capito ciò, il secondo passo è visualizzarlo e manifestarlo attraverso la propria energia sessuale. Manifestare il proprio obiettivo, nonché il proprio desiderio a sé stessi o al partner –magari mentre si sta già raggiungendo l'orgasmo, aumenterà prima la libido e poi il piacere stesso.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che esiste un collegamento diretto tra climax del piacere e manifestazione ma che esso non può avvenire se non si focalizza bene in mente un desiderio o un obiettivo. Così, come spiega la psicoterapeuta americana Anna Kress, quando ci si sente pronti a raggiungere l'orgasmo bisogna visualizzare ciò che si vuole ardentemente, immaginarlo nei dettagli facendo attenzione a visualizzare bene tutte le sensazioni che coinvolgono i cinque sensi: dai profumi, alle sensazioni sulla pelle, ai suoni. In questo caso i sex toy possono essere un valido alleato per rispondere ad esigenze specifiche.
