Ok il vintage, right now, sta avendo il suo momento. Vogliamo tutte girare con un blazer spallato di tweed e dei pantaloni da uomo fatti adattare dalla sarta (per l'estate meglio una sottoveste di seta col pizzo, però, di quelle che una volta erano vere camicie da notte). Ma la verità è che, ben prima delle influencer che vendono le loro selection second hand su Instagram, siamo tutte - almeno una volta nella vita - andate alla fonte numero uno del vintage: a frugare nell'armadio della mamma o, ancora meglio, della nonna. È lì che le vere appassionate di moda hanno scovato i loro tesori più amati, è dietro quelle ante che gli si è aperto un mondo. Ed è un mondo che non parla solo di moda, di storia della moda, ma di storie vere e proprie. Storie di donne principalmente. Forse per questo l'account TikTok @gabis_vintage è così popolare (400.000 follower): la sua fondatrice, Gabrielle Jones, ogni giorno crea un look diverso usando i capi vintage dell'armadio di sua nonna. «Da piccola giocavo a travestirmi», spiega, «Mi ha raccontato la storia di ogni pezzo».

instagramView full post on Instagram

C'è una gonna fatta a mano da sua nonna quando era giovane («Amava riciclare i vestiti»), c'è un cappotto degli anni 40 e una sottoveste degli anni 30, c'è persino una giacca all'uncinetto fatta a mano da una prozia come regalo di maturità a sua nonna. La sfida è provare a indossare anche i capi più difficili creando degli abbinamenti. «C'erano armadi e ripostigli pieni di vestiti vintage, e mi sentivo davvero triste per il fatto che stessero solo raccogliendo polvere e le persone non li potessero vedere», racconta Jones a Refinery29, «Quindi ho pensato, "Farò uno sforzo per indossarli e creare dei look per questi pezzi che di solito non userei e per vedere cosa ne viene fuori"».

Il profilo è una vera miniera d'oro per gli appassionati. Jones sa davvero un sacco di cose sulla storia di certi pezzi iconici e sulla moda vintage in generale: ad esempio in un video racconta l'origine dei "Siren Suits", che furono creati per la prima volta durante la Seconda Guerra Mondiale per essere indossati sopra il pigiama durante le allerte aeree. Eppure lo scopo del progetto è un altro: Jones è soprattutto interessata a riscoprire le donne e le vicende della sua famiglia attraverso la collezione di abiti che ha davanti. Con lei frughiamo nei ricordi, conosciamo la prozia Stella che negli anni 40 faceva la segretaria (ed era sicuramente una notevole fashion addict), la bisnonna di Jones che ha tramandato alcuni abiti a sua figlia e che non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbero finiti sul profilo TikTok della pronipote. Ci chiediamo che donne fossero quelle che indossavano quegli abiti, si guardavano allo specchio e uscivano. E se lo chiede anche Jones.

«Sento davvero, davvero, come dopo tutti questi anni, sto imparando tante cose sulla mia prozia», racconta, «E mi piace conoscerla di nuovo, anche se non potrò letteralmente incontrarla fisicamente». Alla challenge mancano ancora 7 mesi, ma ha già raggiunto l'obiettivo: ricordarci che la moda può aiutarci a capire chi siamo, da dove veniamo, a che storia apparteniamo.