Hollywood Boulevard, Los Angeles. 2 novembre, ore 8 pm. «Ci vediamo lì», scritto a mano su un tovagliolo, accanto alle labbra rosse, l’evidence lipstick, di qualcuno.
Il 2 novembre alle 8, su Hollywood Boulevard, non sfrecciano le macchine della trafficata Città degli Angeli, ma si raccoglie un brusio sullo sfondo di una sirena lontana, un parata (tra)vestita da quelli che sembrano essere i vestiti più liberi e glamour mai creati. Un turbante rosso che luccica sul caschetto platino più famoso della musica pop, lunghi abiti brillanti, paillettes, piume, colori sgargianti, tailleur floreali. Gli invitati, elegantissimi, si riconoscono, tra loro - e tra noi. I loro volti noti e vari attendono qualcosa, mentre lentamente, tra un flash e una chiacchiera, riempiono le file di sedie poste ai lati del viale, sul marciapiede: è ora dello show.
Sei anni fa Alessandro Michele saliva alla guida di Gucci e, allora, la moda non era quella che conosciamo oggi. Un’osservazione non poi così scontata se si considera che quel cambiamento è in fondo - ma in parte significativa - proprio merito di suo. E quando sugli schermi led dell’Hard Rock Cafe appare «Gucci Love Parade» e la prima modella apre la sfilata, uscendo dal Kodak Theatre sulle note di All is Full of Love di Björk, all’orizzonte di uno dei viali più celebri al mondo è un trionfo di stile libero e amore firmati dal direttore creativo.
La sfilata è annunciata dalle lettere del desiderio firmate da Michele, il quale racconta di «Una parata di esseri incantati e profondamente liberi che attraversa una terra dove non c’è passato, né futuro: solo il miracolo dell’immaginifico». I protagonisti del miracolo, gli essere incantati, rispondono ai nomi celebri e cari alla Maison: sono gli ambasciatori Gucci Dakota Johnson e Sienna Miller, Billie Eilish, Miley Cyrus e Tracee Ellis Ross, gli immancabili Maneskin, stelle dell'after party al Roxy Theatre. Ma ancora: c'è Gwyneth Paltrow nell'iconico tailleur rosso di Tom Ford, e poi Lizzo, Diane Keaton, Serena Williams, Blake Lee, James Corden, Salma Hayek. E le special guest non possono mancare neanche sul catwalk come dimostra l'arrivo di Jared Leto e quello, più sorprendente e inaspettato di Maculay Culkin - sì, hai letto bene.
E mentre le mille forme del desiderio immaginate, inscenate, celebrate da Gucci sfilano libere da preconcetti estetici e di genere, sotto il cielo stellato di LA, «un luogo inondato da una luce benedetta», la moda di Alessandro Michele racconta l'amore di cui è pieno il mondo, proprio come canta Björk: un amore per tutti.
Puoi guardare la Gucci Love Parade qui👇🏾👇🏼🌸🌺🌸🌺🌸🌼🌼🌼
